Giovedì 25 Aprile 2024

Calatella e Bozzone: scatta l’inchiesta sulle “tombature”

La decisione del gip dopo le denunce di alcuni cittadini vittime delle alluvioni del 2011 e 2012. Mai rispettate le ordinanze

Il fosso Calatella

Il fosso Calatella

Massa, 20 dicembre 2014 - Ora anche il tribunale vuole capire perchè basta un po’ di pioggia per far allagare le abitazioni della zona di via degli Unni alla Partaccia. E soprattutto sapere se la colpa è delle tombature abusive realizzate lungo il fosso Calatella, come denunciato dal 2008 ad oggi dagli abitanti della zona.

La loro strenua battaglia arriva a una prima, clamorosa svolta: dopo quattro denunce finite con l’archiviazione, una quinta ha fatto partire un’indagine a carico di ignoti con l’accusa di omissione di atti di’ufficio. Il gip Antonia Aracri ieri mattina ha dato incarico ad un perito (l’ingegner Antonio Pagliara di Pisa) di eseguire un’indagine sul fosso Calatella, proprio per studiarne la situazione e verificare la fondatezza delle denuncia finite sul tavolo della Procura.

Perché il nocciolo dell’inchiesta è proprio questo: capire se quanto esposto dai residenti sia vero, se chi di dovere non abbia fatto nulla per mettere fine al problema sottovalutandone così la gravità. In questo caso le tombatura abusive oltre alla situazione del fosso Calatella definito «in stato di abbandono» nelle denunce. Sulla base degli esiti della perizia si svolgerà un incidente probatorio; da quanto emerso già ieri in tarda mattinata è statao eseguito un primo sopralluogo sulla zona, altri più approfonditi verranno fatti nelle prossime settimane. L’indagine per ora è per omissione di atti di ufficio contro ignoti, non è escluso che a breve possa invece riguardare qualcuno in particolare. Dall’inchiesta affidata al sostituto procuratore Alberto Dello Iacono, la Procura vuole capire se l’allarme delle famiglie travolte a più riprese dalle alluvioni sia stato inascoltato. Ad assisterle nella non faciole battaglia legale l’avvocato Emiliano Pianini di Carrara. Dopo anni di bocconi amari un primo sorriso per le due famiglie rimaste in prima linea nella loro battaglia.

"E’ assurdo – spiega Stefano Rossi – che ad ogni pioggia, anche di poca portata, ci troviamo la casa allagata. Il problema è legato all’innalzamento della falda acquifera: il Calatella è in stato di totale di abbandono, i dragaggi non vengono fatti, le pendenze in alcuni tratti sono sbagliate così l’acuq va dal mare verso monte. Dulcis in fundo, la presenza tombature abusive sulle quali gli amministratori si sono più volte spesi garantendo la loro rimozione. Mai fatta... L’assurdo è che, come ho denunciato, queste tombature sono fatte sia dai privati che da un’ente pubblico". Va avanti nella sua battaglia, ma intanto Rossi ha deciso di cambiare aria.

"Ho comprato casa a Ortola, in via degli Unni resta la mia compagna: quella è l’abitazione lasciata da sua madre. Io però non posso più permettermi di alzarmi la mattina e non sapere se, a causa della pioggia, non potrò andare a lavorare". Amarezza anche nelle parole di Ivo Zaccagna presidente del Comitato alluvionati. "Nella storia di Stefano c’è l’esasperazione di una famiglia lasciata da sola. Continueremo a lottare per mettere in sicurezza la zona e cercheremo di far tornare Stefano da noi".