Botte alla fidanzata: massese condannato a 6 mesi

Protagonista del pestaggio una pornostar ma l’uomo attirò la giovane nel tranello

Il giudice Giovanni Sgambati nell’aula del Tribunale di Massa

Il giudice Giovanni Sgambati nell’aula del Tribunale di Massa

Massa, 23 luglio 2015 - E’ stato condannato a sei mesi di carcere, con la sospensione della pena, Marco Fialdini, il massese accusato di essere stato complice nel pestaggio della sua ex fidanzata. La sentenza è stata letta oggi, poco dopo le 13, dal giudice Giovanni Sgambati. L’udienza era iniziata a metà mattinata con una dichiarazione spontanea resa dallo stesso imputato. Fialdini si è dichiarato estraneo ai fatti negando di aver attirato Roberta Vignali, la parte lesa, in un tranello. Alla fine ha dichiarato di essere addolorato per quanto accaduto, ma di non sentirsi in alcun modo responsabile. Successivamente ha parlato il Pubblico ministero. Secondo Alessandro Rapelli, in sostanza «Fialdini ha attirato la vittima in una trappola, in un luogo buio e alle due di notte. Non le ha detto che c’erano la Galleni e la sua amica e ha assistito al pestaggio senza intervenire».

L’avvocato Matteo D’Amico, rappresentante della parte civile, a sua volta ha riletto alcuni passaggi delle dichiarazioni rese dai due fidanzati che quella notte erano presenti sul luogo della brutale aggressione. L’avvocato difensore, Riccardo Balatri ha difeso il suo insinuando dubbi anche sull’attendibilità delle dichiarazioni rese da alcuni testimoni del «fattaccio». Tra questi, anche la stessa pornostar (e già fidanzata del Fialdini) Jessica Galleni.

Alla fine la sentenza. In pratica la Corte ha accolto la tesi del Pubblico ministero, tagliando le sue richieste. Oltre a condannare l’imputato a 6 mesi, giudicando le attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti, il giudice Sgambati ha però condannato Fialdini al pagamento delle spese processuali (indicate in 3.420 euro) e al risarcimento dei danni alla parte lesa. Risarcimento che sarà giudicato in sede civile. La difesa ha annunciato che farà ricorso.

Andrea Luparia