E’ morto il geometra Giacomo Bosi: fu assessore e dirigente bianconero

Militò nella Dc. Nel pomeriggio a San Giuseppe Vecchio i funerali

Giacomo Bosi in campo con il vescovo Binini

Giacomo Bosi in campo con il vescovo Binini

Massa, 29 settembre 2014 — LUTTO nel mondo della politica e dello sport. E’ morto nella notte tra sabato e ieri Giacomo Bosi, di professione geometra, noto come ex consigliere e assessore al Comune di Massa e dirigente della Massese Calcio. Aveva 77 anni, nelle ultime settimane era stato ricoverato per una grave malattia. Lascia la moglie Giovanna e i figli Raffaele e Stefano. I funerali saranno celebrati oggi alle 15.30 a San Giuseppe Vecchio. Aveva iniziato da giovane l’attività politica, militando nell’allora Democrazia cristiana. E’ stato per più legislature consigliere comunale della Dc, ricoprendo anche la carica di capogruppo e, poi, di assessore allo Sport nella giunta di “compromesso storico” Dc-Pci-Pri guidata da Mauro Pennacchiotti alla fine degli anni ’80, ricorda Giovanni Ricci. Chiuse la sua esperienza amministrativa nei primi anni ’90 continuando, però, ad occuparsi di politica nella Margherita. Dal 2007 è stato anche rappresentante del Comune di Massa nel consiglio di amministrazione del Consorzio per la zona industriale Apuana.

GRANDE appassionato di sport, Bosi entrò nella Massese quando la società era guidata dal presidente Fausto Manfredi e dal direttore sportivo Giancarlo Alioto. Era la stagione 1989-90, in serie C2, squadra finì al quarto posto. L’anno dopo arrivò la promozione in C1 grazie al secondo posto dietro l’Alessandria. Nella prima giornata di C1, nel settembre 1991, ci fu uno degli episodi più volentieri ricordati nella storia della Massese. Il vescovo Binini doveva insediarsi nella nostra diocesi proprio in quella domenica di debutto calcistico, con la Massese impegnata in casa contro la Triestina. In molti — tra cui le autorità della nostra città — non volevano perdersi il debutto della Massese ma nemmeno mancare di rispetto al vescovo. Fu lo stesso Binini, da buon sportivo, a proporre la soluzione: insieme ai porporati della diocesi entrò in campo prima delle squadre dando lui stesso il calcio d’inizio simbolico, accompagnato proprio da Giacomo Bosi (la partita finì 2-2). Il nome di Giacomo Bosi resta legato alla Massese degli anni d’oro.