Beni estimati: si rimanda

Il giudice sospende il ricorso della Sam. Deciderà la Corte Costituzionale

Gli ambientalisti schierati all'ingresso del Tribunale di Massa in attesa della sentenza

Gli ambientalisti schierati all'ingresso del Tribunale di Massa in attesa della sentenza

Carrara, 29 giugno 2016 - BENI ESTIMATI: deciderà la Corte costituzionale. Il ricorso della Sam è stato sospeso fino alla decisione della Corte costituzionale. Il giudice Alessandro Pellegri, ieri mattina, ha ‘congelato’ fino al 20 di settembre la sua pronuncia sul ricorso contro il Comune presentato dalla Società apuana marmi (Sam), che rappresenta soltanto una delle azioni legali avviate al tribunale da una serie di imprese del lapideo per rivendicare la proprietà dei cosiddetti beni estimati e contestare la legge regionale 35 con cui la Regione Toscana ha tentato di cassare la proprietà privata alle cave. La maggior parte delle aziende già ascoltate dal tribunale è stata “rinviata”, per cosi dire, alla Corte costituzionale dove, dopo il ricorso presentato dal governo Renzi contro la legge regionale che equipara tutte le cave, a fine estate si deciderà se l’amministrazione toscana avesse o meno l’autorità di legiferare in materia di proprietà provata. Il Comune è stato rappresentato dagli avvocati Sonia Fantoni e Marina Vannucci. Per Sam invece si sono presentati i legali Riccardo Diamanti e Sergio Menchini.

IL TRIBUNALE, soltanto lo scorso 19 marzo, aveva accolto le istanze dalle altre aziende in merito alla legittimità sulla normativa regionale. Ad accogliere il ricorso, in quell’occasione, fu il giudice Paolo Puzone, le aziende Omya e Cave statuario, che rimandò la decisione alla Corte costituzionale. Una decisione, quella di Pellegri che rimette in gioco la vexata quaestio della proprietà priovata al monte. Ieri mattina, mentre il giudice si pronunciava, a dimostrare, o meglio a ‘difendere’ la natura pubblica dei beni estimati, molte associazioni e gruppi di opposizione si sono dati appuntamento davanti al tribunale, tenendo a tutti gli effetti un presidio: Arci, Legambiente, Italia nostra, Movimento 5 stelle, Rifondazione comunista, Sinistra anticapitalista, Carrara bene comune, Gruppo di Intervento giuridico, Fare Comunità, La svolta, Assemblea permanente e i Verdi. Davantii ai cancelli del tribunale una trentina di persone, armate con striscioni. Le associazioni hanno presentato nei giorni scorsi al giudice una lettera aperta in cui venivano illustrati tutti i dubbi sull’editto di Maria Teresa D’Este e sulla volontà di un’uguaglianza giuridica di tutte le cave.