Assunta la figlia del dirigente «amico». Corruzione, coinvolto il senatore Barani

Nell’indagine della procura sono finiti anche Giovanni Menna e Domenico Del Carlo

 Lucio Barani deve difendersi dalle accuse di corruzione

Lucio Barani deve difendersi dalle accuse di corruzione

Massa-Carrara, 21 maggio 2015 - L'assunzione della figlia e anche tre cene in un ristorante della Versilia e una cassa di vino per ammordibire i controlli ambientali della Provincia in una discarica della Lunigiana. Un’altra storia di corruzione che coinvolge tre personaggi eccellenti e che potrebbe sfociare in clamorosi sviluppi. Sotto inchiesta sono finiti il senatore Lucio Barani, eletto per Il Popolo della Libertà (ha aderito al gruppo parlamentare Grandi Autonomie e Libertà ed è stato nominato segretario della Presidenza del Senato e capogruppo di GAL nella II Commissione Giustizia), l’ex dirigente della Provincia Giovanni Menna e l’imprenditore Domenico Del Carlo, imputato chiave nel processo sullo scandalo del Cermec.Sulla nuova offensiva della procura si conoscono pochi particolari e ad agire sono stati i carabinieri, la polizia e la guardia di finanza con una serie di intercettazioni telefoniche e ambientali oltre a pedinamenti e agenti in borghese che si era anche spacciati per benestanti nei ristoranti di Viareggio dove sarebbero avvenute le cene tra Barani, Menna e Del Carlo.Tutto ruota attorno alla discarica di Fornoli e la convenzione con la società ErreErre di Del Carlo votata dal consiglio comunale di Villafranca nel maggio del 2005. La ErreErre (per il 50% detenuta dal Cermec e il restante 50% dalla Delca di Del Carlo), poi fallita, doveva effettuare le operazioni di bonifica ed ampliamento della discarica. Due anni dopo l’allora sindaco Lucio Barani avrebbe, almeno queste sono le contestazioni, assunto in municipio la figlia di Menna senza tener conto del testo unico sull’ordinamento degli enti locali e questo per ottenere per se e per Del Carlo un favore dall’ex dirigente della Provincia che si sarebbe attivato nei confronti dell’Arpat per alleggerire l’ostacolo che era determinato dai sondaggi e dalle analisi da effettuare nel sito di Fornoli. Menna, all’epoca dei fatti alla guida del settore ambiente della Provincia di Massa Carrara aveva poi rilasciato la Via (valutazione impatto ambientale) per permettere alla ErreErre di iniziare i lavori di bonifica. Inoltre le indagini hanno consentito di accertare anche una condotta illecita del Menna che aveva fatto visionare a Barani e a Del Carlo documenti riservati ottenendo in cambio il pagamento di tre cene in un ristorante rinomato della Versilia e anche una cassa di vino. Difficile capire se nella vicenda giudiziaria siano coinvolti altri personaggi. Si era parlato di altre tre persone ma la notizia non ha trovato alcuna conferma. Il procuratore Giubilaro, raggiunto telefonicamente nel tardo pomeriggio non ha voluto rilasciare alcuna dichiarazione sull’indagine condotta da polizia, finanza e carabinieri del Noe di Firenze e ha tagliato corto: “Sono impegnato in una riunione per altre cose e la devo lasciare”.Secondo alcune indiscrezioni, filtrate da ambienti investigativi, sembra che l’inchiesta sia nata proprio dallo scandalo che ha travolto il Cermec. Inizialmente, infatti, il senatore Barani era stato indagato per abuso d’ufficio per aver spinto il dirigente della Provincia Menna a rilasciare un parere favorevole (la Via) relativo all’impianto di bricchettaggio della ErreErre. Accuse però risultate infondate a tal punto che lo stesso pm aveva chiesto l’archiviazione della posizione del senatore accolta dal gip.Forse si era trattato di un errore nella trascrizione delle telefonate intercettate oppure di un colloquio mal interpretato. Era così nata una seconda indagine che ora ha coinvolto lo stesso Barani.