Alluvione a Carrara, allarmi ignorati annunciavano il disastro: queste prove inchiodano la Provincia

‘La Nazione’ mostra il carteggio fra Comune e Palazzo Ducale / IL CARTEGGIO / IL SOTTOSEGRETARIO FERRI TRA GLI ALLUVIONATI-VIDEO / FERRI PROSPETTA LA SOSPENSIONE DEI MUTUI PER GLI ALLUVIONATI / LA PERIZIA CHOC / IL TERRORE DI QUELLA NOTTE - VIDEO / FOTO SOCCORSI / L'IMPOSSIBILE RITORNO ALLA NORMALITA'

L'argine del Carrione prima e dopo la rottura

L'argine del Carrione prima e dopo la rottura

Carrara, 9 novembre 2014 – LE CARTE ci sono e il Comune qualche passo per capire cosa stesse succedendo su quell’argine che i cittadini continuavano a monitorare l’ha fatto. E’ vero – come ha ammesso Buffoni – la colpa è tutta della Provincia. Questo anche se non libera Zubbani da responsabilità politiche e morali, tuttavia chiarisce cosa sia successo fra Comune e Provincia a proposito dell’argine killer.

La mappa del rischio idrogeologico di Massa Carrara

La storia: madre e figlia salve dopo 60 ore - LINK

La rabbia dei cittadini contro il Comune - LINK

In sostanza dietro le segnalazioni di famiglie e operatori, e anche dopo i numerosi articoli del nostro giornale che a più riprese ha evidenziato scoli e infiltrazioni, il Comune ha inviato una prima lettera alla Provincia al settore Difesa del suolo il 9 luglio 2013 in cui si evidenziavano i timori dei cittadini circa «una falla nel muro a valle della Covetta in corrispondenza del deposito marmo Doganella graniti. Si ritiene opportuno che questa Provincia esegua approfonditi sopralluoghi al fine di verificare le problematiche lamentate e di adottare ogni provvedimento è per scongiurare il pericolo di esondazioni. Si dichiara – ha aggiunto la lettera firmata dal responsabile dell’Ufficio strade Nicola Festa – la disponbilità a sopralluoghi congiunti».

VIDEO DI RAINEWS SUL DISASTRO

Il punto dove si è rotto l'argine - VIDEO

La risposta della Provincia, firmata dal dirigente Stefano Michela, quanto mai sollecita, giungeva il 23 dello stesso mese e riferiva che «era stato fatto un sopralluogo, riscontrata una fessura dalla quale fuoriusciva acqua a stillicidio. Si è provveduto a contattare l’impresa affinché provveda in tempi brevi alla tamponatura delle fessure». Idem per le segnalazioni successive di Doganella Graniti e Barbara Papi, ai quali nel maggio del 2014 la Provincia riferiva di aver verificato una strada asciutta. Dopo aver garantito sullo stato del muro, si assicurava che «sentito il progettista Del Mancino il caso non risultava presentare criticità di tipo strutturale».