“Pasqua? Sono cattolica, non uccido gli agnelli”

La sfida dell’associazione che raduna i credenti vegetariani

Marilena Bogazzi

Marilena Bogazzi

Massa, 29 marzo 2015 - LA PASQUA è alle porte e tradizione vuole che, quel giorno, sulla tavola, accanto a colorate uova di cioccolato e colombe, trovi posto anche la carne di agnello. Ma non tutti sono d’accordo. C’è chi contesta che tale consuetudine sia in linea con la fede cristiana. L’Associazione Cattolici Vegetariani, per bocca della presidentessa, Marilena Bogazzi, esprime la propria contrarietà: «A Pasqua non uccidete gli agnelli o i capretti ma nutritevi dell’Eucarestia». E precisa: «la nostra associazione non fa crociate contro chi non la pensa come noi. Nella Chiesa c’è spazio per chi mangia carne e per chi fa scelte diverse. L’opzione vegetariana, per noi, non è legata ad un interesse esoterico o ad un salutismo alimentare: vuole essere un modo concreto di «custodire il creato» secondo quando ci viene detto dalla Bibbia».

Su quali basi allora decidete di non mangiare l’agnello a Pasqua? 

«La tradizione dell’agnello a Pasqua, dal nostro punto di vista, non ha nessuna argomentazione sostenibile, innanzitutto perché la religione cristiana non è fondata sui sacrifici animali che sono non solo inutili, ma addirittura crudeli e sicuramente lontani dall’idea di amore e compassione verso ogni essere vivente che è invece lo specifico del cristianesimo».

Però nella Bibbia, quando si descrive la Pasqua ebraica, è previsto di consumare l’agnello…

«E’ vero. Ma già l’Antico Testamento ci riporta le opposizioni di alcuni profeti a questa tradizione. La più eloquente è quella di Geremia che dice esplicitamente: “In verità io non parlai né diedi comandi sull’olocausto e sul sacrificio ai vostri padri, quando li feci uscire dal paese d’Egitto” (Ger 7,22). Queste parole potrebbero far supporre che il riferimento biblico al sangue dell’agnello presente nel libro dell’Esodo fosse un riferimento profetico al sangue dell’Unico e Vero Agnello di Dio: Gesù Cristo (Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Gv 1,29)».

E come la mettiamo con il Nuovo Testamento?

«Gesù stesso scelse di non mangiare l’agnello a Pasqua, come ha ricordato Benedetto XVI pronunciate in occasione della messa in Coena Domini del 2007, “Gesù ha celebrato la Pasqua senza agnello: al suo posto ha donato se stesso, il suo corpo e il suo sangue ad indicare che è Lui l’unico Agnello che può salvare e redimere l’uomo”. Dal nostro punto di vista, celebrare la Pasqua, che è la festa della vita, con la morte di cuccioli di pecora, sarebbe un controsenso».

Quindi come associazione farete campagna contro la macellazione degli agnelli?

«Cerchiamo di sensibilizzare l’opinione pubblica, credenti e atei, a non acquistare nelle macellerie o nei supermercati agnellini o capretti da mettere sulla tavola nel giorno di Pasqua, spiegando che tale scelta non si oppone alle tradizioni religiose cristiane. Di recente, su questo tema, ci siamo confrontati, con successo, anche a Tele Padre Pio».