Martedì 23 Aprile 2024

Marò, ancora un rinvio per il ricorso contro le indagini alla Nia

L'ennesimo rinvio, a più di tre anni dai fatti sotto accusa, per Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. La Corte Suprema ha rimandato al 4 agosto l'esame del ricorso dei fucilieri contro l'affidamento delle indagini alla Nia. E il 14 luglio scade il permesso per motivi di salute concesso a Latorre.

I due marò: Salvatore Girone e Massimiliano Latorre (Ansa)

I due marò: Salvatore Girone e Massimiliano Latorre (Ansa)

New Delhi, 4 luglio 2015 - Sono passati più di tre anni dai fatti (l'accusa di aver ucciso il 15 febbraio 2015 due marinai indiani mentre erano in missione a protezione di una petroliera italiana in acque infestate da pirati) senza che sia ancora iniziato il processo contro i due marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. E la Corte Suprema indiana ha rinviato anche oggi, al 4 agosto, l'esame del ricorso presentato dai due militari contro l'affidamento delle indagini all'agenzia anti-terrorismo (Nia) di New Dehli. 

Per i due fucilieri di marina, per i quali il 26 giugno il governo italiano ha fatto ricorso all'arbitrato internazionale all'Aja, si tratta dell'ennesimo rinvio dopo il precedente al 14 luglio, che seguiva all'udienza fissata e mai tenuta il 7 luglio, dopo la lunga pausa estiva dei lavori dei tribunali indiani, iniziata a fine aprile. Il 9 aprile scorso, peraltro, lo stesso presidente della Corte Suprema aveva lamentato il mancato inizio del procedimento.

Non sono note le ragioni che hanno spinto la Corte suprema a disporre questo nuovo rinvio. È possibile che ciò possa comunque essere messo in relazione con la decisione presa dall'Italia di attivare un arbitrato internazionale "a conclusione della necessaria fase negoziale diretta con l'India e nell'impossibilità di intervenire ad una soluzione della controversia". Il 14 luglio scade il permesso di tre mesi concesso dalla Corte Suprema a Latorre per restare in Italia al fine di sottoporsi a terapie per riprendersi dall'ictus subito il 31 agosto 2014. Dato che le condizioni del Fuciliere richiedono il proseguimento di queste terapie, ci si attende che in settimana i suoi legali presentino ai giudici del massimo tribunale indiano un'istanza per l'ottenimento del rinnovo del permesso di residenza in Italia. Esiste però anche una seconda ipotesi, evocata nel recente comunicato della Fanesina, e cioè che l'Italia chieda alla Corte permanente di arbitrato (Cpa) "l'applicazione di misure che consentano la permanenza di Latorre in Italia e i rientro in Patria di Girone".