I marò mai più rimandati in India

Lettere a La Nazione, risponde il direttore

PIERFRANCESCO DE ROBERTIS

PIERFRANCESCO DE ROBERTIS

Firenze, 27 maggio 2016 - Caro direttore, finalmente si avvia alla conclusione il caso dei marò trattenuti in India. Il ritorno a casa del secondo fuciliere di Marina pare in qualche modo una svolta. Adesso non facciamo l’errore commesso in passato di ridarli agli indiani e mettiamoci alle spalle questa brutta storia.

Salvo Falsitta

Caro Falsitta, in effetti non vedevamo l’ora che questo vero e proprio affaire internazionale arrivasse alla conclusione. Il ritorno a casa del secondo dei due uomini trattenuti in India conclude in qualche modo modo la vicenda, perché è evidente che adesso i due resteranno per sempre in Italia, al di là di ciò che potrà accadere sul piano processuale. In questa storia sono stati commessi tanti errori da parte italiana, basti pensare a quello di far entrare la nave nelle acque territoriali indiane non appena accaduto il fattaccio, oppure quello, cui lei accennava, di rimandare in India i due marò quando furono temporaneamente fatti venire in Italia per un permesso. Non credo che il secondo errore possa ripetersi: nessun governo italiano avrà voglia di rinfilarsi di nuovo in un tale ginepraio.