Mafia Capitale, sarà chiesto il 41 bis per Carminati. Il prefetto: "Mai pressioni da Buzzi"

L'ex Nar, attualmente detenuto nel carcere di massima sicurezza di Tolmezzo, in provincia di Udine, sarà l'unico degli arrestati per il quale verrà sollecitato un inasprimento del trattamento penitenziario

Massimo Carminati (Ansa)

Massimo Carminati (Ansa)

Roma, 22 dicembre 2014 - Carcere duro per Massimo Carminati: entro breve la procura di Roma formalizzerà al ministro della Giustizia la richiesta del 41 bis per l'ex estremista dei Nar sul presupposto che Carminati è considerato il capo dell'associazione di stampo mafioso che a Roma faceva affari con imprenditori collusi, amministratori locali e dirigenti di aziende municipalizzate. Carminati, attualmente detenuto nel carcere di massima sicurezza di Tolmezzo, in provincia di Udine, sarà l'unico degli arrestati di 'Mafia Capitale' per il quale verrà sollecitato un inasprimento del trattamento penitenziario.

IL PREFETTO: NO PRESSIONI DA BUZZI - "Come ho già riferito alla commissione parlamentare antimafia io ho ricevuto Salvatore Buzzi su una richiesta che mi è stata fatta, il nome lo conoscete (è Gianni Letta). A Buzzi ho detto no su Castelnuovo di Porto: il mio no era, non solo motivato, ma assolutamente non potevo cambiare idea. Non c'era nessuna motivazione che potesse farmi cambiare idea". Così il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, nel corso della conferenza stampa convocata dopo la pubblicazione su alcuni quotidiani di una lettera firmata da un dirigente della Prefettura al sindaco di Castelnuovo di Porto. "Al di là di Buzzi - sottolinea Pecoraro - c'erano motivazioni oggettive. A Castelnuovo esisteva già il Cara (centro per richiedenti asilo e rifugiati, ndr) che non era in grado di ricevere nuovi immigrati. Abbiamo avuto problemi al Cara e abbiamo dovuto rivedere la vigilanza e non era possibile in quelle condizioni incrementare il numero dei migranti". "Io Buzzi non sapevo chi fosse, l'ho ricevuto solo per rispetto che ho della persona che me lo ha presentato", ha aggiunto precisando di non essersi sentito "sotto pressione, nè da Letta nè da Buzzi".