Il G500 del lusso sbarca a Firenze. E’ il vertice delle stelle della moda

Due giorni di eventi e dibattiti a cura di Condè Nast International

Suzy Menkes

Suzy Menkes

Firenze, 19 aprile 2015 - TUTTI A FIRENZE, alla corte del lusso, in cinquecento iscritti al summit più tutti gli assistenti e i vanitosi del fashion che vogliono esserci a tutti i costi. Pena sentirsi un po’ meno “in” nel mondo dorato e sempre più ristretto di quelli che contano nella moda e nell’universo di ogni eccellenza. Appuntamento principe stavolta a Firenze, nello splendore del Salone dei Cinquecento che certo innalzerà il valore del progetto solo con la sua imponenza e la sua storia, martedì 22 e mercoledi 23 aprile, le date fatidiche della Luxury Conference organizzata da Condè Nast International dal titolo molto accattivante di «Hard Luxury. The most significant conference for the industry», promossa dalla casa editrice che edita tutti i “Vogue” e i “Vanity” e i “GQ” del mondo. Papessa del convegno l’autorevole Suzy Menkes, critica di moda tra le più autorevoli, inossidabile e instancabile in ogni prima fila di defilè, dai grandi nomi ai debuttanti, che andando in pensione come fashion editor dell’International Herald Tribune è approdata sempre come editorialista alla Condé Nast International, specializzandosi ora ancora di più nelle edizioni digitali della bibbia dello stile. Con lei anche l’editore Jonathan Newhouse e la direttrice di Vogue Italia, Franca Sozzani, insieme a quella del Vogue China Alexa Chung. Assente Anna Wintour, forse la direttora più potente.

QUALCUNO favoleggia che possa piombare in Palazzo Vecchio tra i protagonisti del gotha del lusso internazionale anche il premier Matteo Renzi, chissà. Di certo ci sarà il sindaco Dario Nardella appena rientrato dalla missione a Kyoto per il rinnovo del gemellaggio con Firenze e il grande evento sfilata dalla maison Ferragamo. Ad aprire del danze del convegno Jonathan Ive, senior vice president di Apple, in conversazione con Marc Newson e la stessa Suzy Menkes. Tanto Papessa del fashion da aver convinto a venire a Firenze un creativo eccelso come Karl Lagerfeld di Chanel, un intellettuale dello stile che non ama troppo lasciare Parigi e la sua amata gattina Chopette. Kaiser Karl parlerà nel pomeriggio del primo giorno, davanti ai 500 protagonisti che per la sola iscrizione hanno pagato 2.750 sterline ognuno, più le tasse: perché oltre al prestigio per Condè Nast International questa di Firenze è un’occasione di forte business. Nel primo giorno ai microfoni per almeno tre minuti Antoine Arnault, il delfino dell’algido Bernard gran patron del gruppo LVMH, Michele Norsa amministratore delegato di Salvatore Ferragamo SpA, la stilista americana Tory Burch, Axel Dumas ceo di Hermès, Alber Elbaz direttore creativo di Lanvin. Poi un pugno di giovani eredi di grandi dinastie della moda, della gioielleria e dell’industria come Delfina Delettrez Fendi, Gaia Repossi, Eugenie Niarchos. Nel secondo giorno in scena tutta l’eccellenza di Firenze con gli interventi di Leonardo Ferragamo e Stefania Ricci, di Roberto Cavalli (chissà cosa dirà dopo la vendita della maggioranza della maison al fondo Clessidra), di Ermanno Scervino, di Laurdomia Pucci, di Eugenio Alphandery. Il tema per le griffe fiorentine e per luoghi di massima bellezza come l’Officina Profumo Farmaceutica di S.Maria Novella è ‘Tradition & Innovation’.

SIGNIFICATIVA la scelta da parte della Conde Nast International di affidarsi per l’organizzazione in loco all’Enic di Stefano Gabbrielli, una garanzia di efficienza ed esperienza. «Abbiamo curato tutti i rapporti con le istituzioni - spiega Stefano Gabbrielli - e ci siamo confrontati con persone molto preparate. Che hanno investito su Firenze». Al Comune per l’affitto del Salone dei Cinquecento pare andranno 65.000 euro. Intorno al summit vari cocktail come quelli offerti da Ferragamo, dalla maison Emilio Pucci e quello offerto dall’editore a Palazzo Corsini sul Lungarno.