IL DRAMMA / Lucia e la battaglia contro l’acido "Continua a ferire il mio volto"

Pesaro, Lucia Annibali andrà di nuovo sotto i ferri. "Mi opero al naso, non ho paura"

Lucia Annibali (Antic)

Lucia Annibali (Antic)

pESARO, 25 GENNAIO 2015 - Lucia ieri alle 16 era dal parrucchiere. La nostra telefonata le arriva a metà lavoro: "Non so se posso rispondere...". Avuto il via libera dall’acconciatore di fiducia, la riportiamo nel vulcano di sensazioni che ha provato nei due giorni di processo d’Appello. 

"Il primo giorno è stato durissimo. Non passava mai. E poi tutti lì, a pochi metri".

Temeva una sentenza di assoluzione per gli imputati?

"No di sicuro, come si poteva assolvere chi ha cercato di distruggere la mia vita? No, mi pesava quella situazione di attesa. Poi il secondo giorno è stato tutto diverso. Ero rilassata. Strano a dirsi, ma rilassata".

Lo è anche in vista del prossimo appuntamento col chirurgo?

"Sì, diciamo che sono ben decisa a rimettermi sotto i ferri".

Quando avverrà e cosa le faranno?

"Andrò in sala operatoria l’11 febbraio prossimo a Parma. Ricostruisco il naso. Interamente, perché adesso non ce l’ho".

È come modellare il suo nuovo viso?

"Sì, siamo ad un grosso passo in avanti. Ho atteso del tempo perché le cose devono maturare, soprattutto dentro di me. Adesso è il momento. L’intervento durerà circa due ore e spero che vada bene".

L’acido le sta facendo ancora danni?

"Continua a rendere difficile la cicatrizzazione. Pensi di aver fatto progressi e poi ti accorgi che non è così. Servono anni di pazienza".

Quando si sentirà soddisfatta del suo viso?

"Quando l’acido sarà domato e i dettagli del mio viso al giusto posto".

I dettagli?

"Sì, ho detto i dettagli. So che non riavrò il mio viso di prima ma so che i dettagli del mio nuovo volto faranno la differenza. E io non temo il dolore pur di ottenere quel risultato".

Quanti dolori ha conosciuto?

"Anche al processo di appello ho avuto dolore".

Perché?

"L’impatto, ripetuto, violento e crudo, con quella sera dell’acido e con i prima e i dopo. Forse non ero pronta a ripercorrere quei momenti".

Ha incrociato lo sguardo di Luca Varani, o gli ha detto qualcosa?

"Mi è successa una cosa strana: guardavo tutti i tre gli imputati ma senza ricordarmi chi fossero. Come se non mi riguardassero".

Il padre e la sorella di Luca Varani hanno cercato un contatto con lei e con la sua famiglia. Senza fortuna.

"È inutile un contatto. La situazione non cambierà mai più. E non sento l’esigenza di una loro vicinanza. Ma parlo per me".

Le sue amiche ci sono sempre?

"Loro sono come me, perché hanno vissuto dal primo momento il mio dramma. Sanno che il nostro ridere è la forma migliore per dimostrare la nostra forza".

Ha qualche idea sul suo futuro?

"Cominciamo col dire cosa difficilmente tornerò a fare: l’avvocato. Credo che ora sia più importante per me comunicare, girare per le scuole, raccontare il male e il bene. Mi sento attratta da questo compito. Che spero possa diventare anche una professione".

Attende offerte?

"Certo".

Anche dalla politica?

"Forse è uno dei modi migliori di comunicare quello che hai da dare agli altri".

Quando comincia?

"Prima il naso".

Il parrucchiere nel frattempo che servizio le ha fatto?

"Ottimo, l’importante è che non mi tagli i capelli"