Vola nel dirupo per trenta metri: salvo

Raggiunto dall'elicottero e portato all'ospedale di Cisanello con lesioni minime. L'episodio è accaduto tra il Rondinaio e il Giovo sul crinale dell’appennino nella zona di Renaio di Barga. Il Soccorso alpino mette in guardia dai pericoli di questa stagione

L'elisoccorso della Regione Toscana (Germogli)

L'elisoccorso della Regione Toscana (Germogli)

Lucca, 28 luglio 2014 - DRAMMATICO incidente in montagna nel pomeriggio di ieri. Un escursionista di Maranello, Ivan Cecchi di 35 anni, è caduto lungo il cavo verticale alto circa 5 metri che si trova tra il Rondinaio e il Giovo sul crinale dell’appennino nella zona di Renaio di Barga. Poi è scivolato nel vuoto per un’altra trentina di metri. A dare l’allarme sono stati gli amici di escursione che hanno allertato subito il 118. Visto che la zona è impervia è stato deciso di far intervenire l’elicottero «Pegaso» che a Barga ha caricato i tecnici del Soccorso alpino. Il giovane ferito è stato raggiunto e issato sull’elicottero con il verricello quindi è stato portato all’ospedale Cisanello di Pisa. Le sue condizioni non sono particolarmente gravi, ha riportato un leggero trauma cranico e contusioni ed escoriazioni in varie parti del corpo, in particolare a una caviglia. L’incidente è avvenuto nella zona tra il lago Santo e il lago Baccio, meta di molti escursionisti vista la bellezza dei luoghi. Il Cecchi era in compagnia di quattro amici. INTANTO proprio il Soccorso alpino e speleologico toscano mette in guardia dai pericoli di questa stagione. «Nell’ultima settimana — dicono al Sast — la ricerca di funghi in tutta la Toscana ha causato numerosi incidenti, anche gravi: un decesso nella provincia di Lucca e un grave trauma spinale nella notte fra sabato e domenica sull’Appennino pistoiese, per citare i casi più gravi, tanto che i tecnici del Soccorso alpino toscano sono chiamati in continuazione su tutto il territorio regionale. Dato che il fenomeno sembra essere solo all’inizio, riteniamo necessario invitare gli appassionati a un comportamento prudente ed a muoversi con una attrezzatura idonea».

«COMPORTAMENTO prudente — aggiungono al Soccorso alpino — significa lasciare detto con precisione la località dove ci si reca, non andare mai da soli, tenere il cellulare spento ed accenderlo al bisogno (la batteria in montagna decade rapidamente) evitare posti eccessivamente impervi, tenere conto delle proprie condizioni fisiche e delle condizioni meteo. L’attrezzatura deve prevedere scarpe adatte alla movimentazione fuori sentiero, da evitare scarpe da ginnastica e stivali di gomma, avere sempre un capo impermeabile, una torcia anche se si prevede di rientrare presto, un fischietto utile ad essere individuati, acqua e qualcosa da mangiare. Questo invito alla prudenza non significa non coltivare una passione, ma di praticare questa attività con criteri di sicurezza e di senso di responsabilità verso se stessi, i propri familiari e la collettività che si fa carico dei costi di soccorso e di quelli sanitari».