Venerdì 19 Aprile 2024

Un bando... pasticciato mette in difficoltà il tribunale

Tagliati fuori a sorpresa i dipendenti della Provincia da ricollocare

Palazzo Ducale

Palazzo Ducale

Lucca, 1 febbraio 2015 - Un brutto pasticcio. Che blocca la possibilità dei dipendenti della Provincia di farsi riassorbire negli uffici giudiziari e mette in difficoltà anche il Tribunale, dove tutti avevano già fatto... la bocca a questa soluzione per coprire 3 posti vacanti: 2 per funzionari e 1 da direttore amministrativo. Si è scoperto infatti che il bando di mobilità per la copertura di 1.031 posti presso gli uffici giudiziari, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 20 gennaio scorso, non tiene affatto conto della Legge di Stabilità. Sembra incredibile, ma il bando, così com’è scritto, impedisce di fatto ai dipendenti delle Province di partecipare a un ricollocamento negli uffici giudiziari. L’inghippo è contenuto nelle modalità per accedere al bando: i lavoratori dovrebbero esibire una dichiarazione del direttore generale con cui l’Ente si impegna a pagare il 50% della spesa annua per i dipendenti stessi in caso di trasferimento, fino alla pensione. Difficile, anzi impossibile dichiarare una cosa del genere per un Ente che sta per chiudere i battenti. Nella Legge di stabilità è previsto che Regioni, Comuni e Amministrazioni centrali debbano prioritariamente assorbire il personale delle Province e delle Città metropolitane dichiarato in soprannumero, senza che gli stessi enti siano obbligati a versare alle amministrazioni che ricevono il personale il 50% della spesa annua. Ma evidentemente chi ha redatto il bando nazionale non ne ha tenuto conto. Risultato? Una grande confusione e l’impossibilità materiale, allo stato attuale, di ricollocare questi dipendenti nei posti vacanti della giustizia. Anche al tribunale di Lucca ammettono che la situazione è questa. Il clima è di sconcerto e delusione dopo la speranza accesa dal recente bando. Tutti sperano ora in un intervento chiarificatore del ministro Marianna Madia, sollecitato anche dal presidente dell’Unione province italiane (Upi), Alessandro Pastacci, a risolvere subito questo inghippo, valorizzando il personale delle Province e le rispettive professionalità. Altrimenti addio ricollocazione.