Turismo, situazione disastrosa. "E’ una tra le stagioni peggiori"

Allarme di Bonino (Federalberghi). I visitatori? Solo mordi e fuggi

Turisti

Turisti

Lucca, 29 giugno 2016 - Peggio di così è difficile. Stagione «nera» per gli albergatori lucchesei, costretti a fare i conti con le assenze, più che le presenze turistiche, nel bel pieno della stagione. Una medaglia a due facce, quasi una beffa: da un lato la città invasa dai visitatori, dall’altro le strutture ricettive, ma anche i ristoranti, che si leccano le ferite. Ne abbiamo parlato con Pietro Bonino (nella foto a sinistra) presidente di Federalberghi. 

Bonino, cosa sta succedendo?

«Siamo fortemente preoccupati. La stagione sta andando male, una delle più nere che io ricordi. Situazioni generali, unite a questioni specifiche della città, hanno fatto un mix micidiale. Le camere vuote sono più la regola che l’eccezione. E noi albergatori non possiamo chiudere per un periodo, la legge lo vieta. Ma dobbiamo comunque far fronte ai costi fissi, quelli dei dipendenti in particolare». 

La via d’uscita? 

«Sono le regole. Per tutti. Possiamo essere anche un’infinità di attività a competere nello stesso settore, non è questo il problema. Ma se qualcuno paga le tasse e qualcuno no, se qualcuno ha dipendenti e qualcuno può permettersi di non averli, perchè usa un appartamento affittandolo giornalmente come un hotel, allora non ci siamo. Ci sono 1.600 camere regolari in città e dintorni. Basta aprire qualunque portale sul web per trovarne 3.800. Il conto non torna, e qualcosa vorrà dire».

Quindi i turisti ci sono ma scelgono soluzioni low cost, all’ombra del fisco?

«Succede, certo. E sempre più spesso, ci fa perdere almeno il 20-30% della clientela. Non facciamoci ingannare dalla quantità di turisti in giro per città, è un’illusione ottica. Il Comune può essere felice degli importi incassati dai ticket degli autobus in arrivo in città. Ma non è quello il turismo che lascia qualcosa, che fa girare la nostra economia. Scendono in volata, mangiano un panino magari portato al sacco, danno un’occhiata in giro e scappano. Non è questo il turismo che ci vuole a Lucca, non dà posti di lavoro e non è qualificante». 

Cosa rema contro, oltre all’abusivismo?

«Le comitive americane hanno cancellato le prenotazioni per il rischio attentati e per l’allarme meningite: ne sono arrivate meno della metà. Sul fronte dell’abusivismo il Comune si sta dimostrando collaborativo nei controlli, e ci auguriamo che questo porti i suoi effetti. Ci hanno aiutato le piogge e il brutto tempo, fino a qualche giorno fa, quando molti hanno rinunciato al mare optando per la città d’arte. Inoltre tutto il nord Africa è tagliato fuori dai circuiti turistici. Così capita che arrivi qualche benefica folata di prenotazioni, ma poi tutto tace. E’ durissima». 

A che punto è il confronto col Comune sulla destinazione dei proventi della tassa di soggiorno?

«Si concerta in attesa del bilancio, forse dovremo attendere settembre. La promozione va incentivata, Puccini è il nostro alleato in primis. Investire sul Maestro è una certezza, le cartoline sono state un successo oltre ogni aspettativa».

Il Summer Festival anche quest’anno è un toccasana, o gli effetti sono attutiti da un programma che non entusiasma?

«Le date del Festival sono una certezza per noi albergatori. Se viene il big si fa il pieno di prenotazioni a distanza di mesi, altrimenti occorre attendere di arrivare più a ridosso della data del concerto: ma il risultato è assicurato».