Teatro, bilancio in rosso: «Ma sarà l’ultimo»

L’amministratore Ragghianti: «Nel 2015 contiamo di arrivare al pareggio»

Il summit al Giglio

Il summit al Giglio

Lucca, 28 maggio 2015 - Ancora una perdita. Tanto per cambiare. Ma, si assicura, sarà l’ultima. Il Teatro del Giglio, come annunciato, chiude il bilancio 2014 con il segno meno, precisamente per 354mila euro. A confermarlo nel corso di una conferenza stampa, sono stati l’amministratore unico Stefano Ragghianti, il direttore generale Manrico Ferrucci, il direttore artistico Aldo Tarabella e quello amministrativo Maria Rita Favilla. Nel 2013 la perdita era stata pari a 175mila euro, ma, viene spiegato, una parte rilevante di quella maturata nel 2014 è dovuta alla svalutazione di crediti inesigibili: ben 192mila euro. E chi è il debitore incallito e moroso del Giglio? Tenetevi forte: il Comune di Lucca, che nel corso degli anni non ha mai saldato prestazioni per un importo tutt’altro che trascurabile.    Lo stesso Comune che con l’altra mano ha dato 1.185.000 euro per l’anno passato. Un anno, inteso come stagione 2014-2015, che ha visto complessivamente circa 30mila presenze in teatro, con un calo nella lirica, sia dal punto di vista degli incassi (64mila euro contro 72mila), per i biglietti a costi più contenuti, a fronte di un numero pari negli spettatori (3798 contro 3804). In aumento, invece l’incasso che arriva dalla prosa. Un dato complessivamente non esaltante. Ma per il Teatro le prospettive sono rosee. O, almeno dovrebbero essero, come hanno assicurato i vertici. Nel 2015, scongiuri e eventuali ulteriori tagli degli enti finanziatori permettendo, si conta di portare in pari il bilancio. Anche grazie alla cura dimagrante iniziata sul fronte del numero del personale impiegato: cinque dipendenti se ne sono andati, due a Sistema Ambiente, due a Lucca Holding & Servizi, uno si è licenziato trovando un accordo con l’azienda. Attualmente il numero dei dipendenti è sceso a 22 persone. E non si escludono un altro paio di fuoriuscite per fare quadrare ancor di più i conti. Un cappio al collo, quello dei conti del Teatro, che, se non altro, si sta allentand: ecco la metafora dell’amministratore unico del Teatro del Giglio che rende bene l’idea. «C’era preoccupazione – spiega Ragghianti – ma le misure prese, a cui ne seguiranno altre, anche relative alla riorganizzazione interna e ai premi, permetteranno di garantire prospettive di crescita. I passaggi del personale, che ci consentiranno di risparmiare 140mila euro l’anno, non sono stati semplici, anche per la forma giuridica del Teatro, ovvero un’azienda speciale».    E per il futuro si scommette sulla creazione di una fondazione. Dentro la quale far confluire naturalmente non solo il Comune, attualmente proprietario unico del Giglio, ma anche gli altri soggetti del territorio, guardando anche fuori provincia. «Ci stiamo guardando intorno – aggiunge – per quanto tocchi al Comune farlo in prima battuta, anche pensando fuori dal nostro territorio». Contemporaneamente si cercherà di migliorare ulteriormente l’appetibilità del Teatro. «Intendiamo dedicare tempo alla ricerca di risorse aggiuntive a partire dall’art bonus – spiega Ferrucci – il Giglio può essere una risorsa per la città».