Sindaco-D’Alessandro, riesplode la tensione. Il promoter, furibondo, per ora resta in silenzio

Summer Festival: a scatenare lo scontro una nuova intervista rilasciata da Tambellini

D'Alessandro e il sindaco Tambellini

D'Alessandro e il sindaco Tambellini

Lucca, 25 giugno 2015 - La tregua non è durata nemmeno una settimana, e tra Mimmo D’Alessandro e il sindaco Tambellini è sceso di nuovo il gelo dopo le feroci polemiche delle settimane scorse su quello che il promoter aveva definito lo scarso impegno del Comune verso la manifestazione. Venerdì scorso c’era stato un pranzo pacificatore, in cui i due avevano concordato di non litigare più dopo aver avuto, appunto, un chiarimento. Ma ieri è riesplosa la polemica, a seguito dell’intervista rilasciata dal primo cittadino a un quotidiano locale. Un passaggio, in particolare, ha fatto andare su tutte le furie l’organizzatore della rassegna.

«SE D’ALESSANDRO vuole andarsene, come dice da tempo, rispetteremo le sue decisioni di imprenditore ma adotteremo le contromisure – ha dichiarato il sindaco nell’intervista –: ci rivolgeremo ad altri impresari di spettacoli musicali della sua portata per organizzare un altro festival sempre a marchio Lucca. Noi difendiamo il Lucca Summer Festival a Lucca. Non vogliamo che si svolga altrove con lo stesso nome». Una dichiarazione che D’Alessandro ha letto come una sorta di ultimatum. In queste ore il promoter ha deciso, per ora, di non replicare. Ma la tensione è altissima. E non si esclude che entro sabato o domenica la risposta arrivi: o sottoforma di comunicato, oppure attraverso un’altra iniziativa che potrebbe addirittura essere pubblica, magari sullo stesso palco del Summer Festival. Nel frattempo il sindaco cerca di buttare acqua sul fuoco.

«HO DETTO più volte e lo ribadisco che Lucca ha il Summer festival e intende mantenerlo. Per questo l’amministrazione comunale farà di tutto per tenere la manifestazione nella nostra città - spiega -. Lo abbiamo dimostrato anche con l’ultima delibera di giunta che autorizza servizi a carico del Comune per un valore di 60mila euro, sconta fino all’80 per cento il suolo pubblico e riconosce un contributo di 35mila euro per la promozione della città. In un periodo di difficoltà per le casse pubbliche, a tutti i livelli, aver mantenuto questi impegni deve essere letto come un forte sostegno alla manifestazione. D’altra parte se la società D’Alessandro & Galli dovesse decidere di delocalizzarlo non è nel nostro poter impedirlo. L’impegno del Comune è e resterà massimo e lo vedrete anche nelle serate del Festival, cercherò di essere presente a tutti gli appuntamenti per ribadirne il valore». Ma D’Alessandro resta scettico. E molto critico.