Summer Festival, niente banner sugli spalti. Dalla Soprintendenza arriva il no definitivo

Parere negativo alla nuova richiesta inoltrata da D’Alessandro e Comune per il 2015

Il banner della discordia

Il banner della discordia

Lucca, 13 febbraio 2015 - No. E ancora no. Niet. Nein. Quella scritta non s’ha da fare. Sulla scrivania del sindaco è arrivato in queste ore il parere negativo della Soprintendenza in merito ai banner che Mimmo D’Alessandro voleva riproporre, dopo la bufera dello scorso anno, sugli spalti delle Mura in occasione del Summer Festival 2015. La Soprintendenza di Lucca ha ribadito il suo no, dopo che quest’anno, a differenza del 2014, era stata presentata una regolare richiesta per ottenere l’uso temporaneo di due punti degli spalti per posizionare la scritta «Lucca Summer Festival». Per gli uffici sul territorio del Ministero, spesso al centro di dure critiche per le scelte compiute, talvolta in evidente contraddizione, la scritta è incompatibile con la normativa esistente: si tratterebbe di una sorta di pubblicità su un bene vincolato.  Niente da fare. L’iter è stato corretto, il no è però identico a quello dello scorso anno. Un no secco che rischia di riaccendere la polemica e trascinare in mezzo il sindaco Tambellini, che già la scorsa primavera manifestò apprezzamento per le scritte salvo poi innestare la retromarcia dopo il diktat della Soprintendenza. Come si ricorderà la vicenda si trascinò a lungo e provocò l’ennesimo attrito tra il primo cittadino e Mimmo D’Alessandro, patron del Summer Festival che non si ritenne tutelato dal primo cittadino. Per protesta contro il parere della Soprintendenza, l’arrendevolezza del Comune sulla vicenda e in solidarietà verso il Summer furono prodotti centinaia di minibanner che comparvero in tantissimi negozi e anche in alcune case di privati. Un successone che in piazza della Magione, sede della Soprintendenza, non digerirono benissimo. Anche in considerazione del fatto che l’ufficio è spesso al centro di critiche.  Molte delle scelte effettuate sfuggono infatti alla logica dei comuni mortali per entrare in quella degli iniziati alla tutela del patrimonio artistico. Basti pensare alla struttura, e al suo impatto, che viene montata ogni anno per Lucca Comics and Games sugli spalti dell’ex Balilla. Oppure, per venire ai giorni nostri, al via libera concesso in pieno centro, in piazza Napoleone, a una vera e propria orgia di pubblicità di cartelloni in plastica che circondano, sino quasi a inghiottirla, la pista di pattinaggio su ghiaccio. Roba, con tutto rispetto, da piazzale di periferia. Anzi da periferia degradata. Evidentemente l’impatto delle diciannove lettere del «Lucca Summer Festival» è decisamente maggiore. Ora la palla torna, forse meglio dire tornerebbe, nelle mani del sindaco. Contrasti tra l’amministrazione comunale e le locali Soprintendenze affiorano ogni giorno: Bari, Verona e Venezia solo per ricordare i più recenti e clamorosi. In quelle città i primi cittadini hanno tirato a diritto, messo l’elmetto e ribadito la loro volontà di sostenere progetti ritenuti utili per le loro comunità. Anche a costo di aprire contenziosi. Tambellini, che ha sempre dichiarato di apprezzare i banner, metterà a sua volta l’elmetto per sfidare la Soprintendenza?