Striano si racconta: "Io fra carcere e cinema"

L'intervista all'attore Salvatore Striano il 28 maggio alle 18 alla Fondazione Lazzareschi di Porcari, presenterà con Gina Truglio e il sostituto procuratore Fabio Origlio il suo libro La tempesta di Sasa (Chiarelettere).

Salvatore Striano

Salvatore Striano

Lucca, 27 maggio 2016 - I vicoli della Napoli violenta, il carcere, le sparatorie e la cocaina. Poi la redenzione, il cinema, una passione nata nei corsi di teatro frequentati a Rebibbia. E infine il debutto sul grande schermo nel 2006, grazie al regista Matteo Garrone, che l'ha scritturato per il film Gomorra, tratto dal bestseller di Roberto Saviano. Domani alle 18 alla Fondazione Lazzareschi di Porcari Salvatore Striano presenterà con Gina Truglio e il sostituto procuratore Fabio Origlio il suo libro La tempesta di Sasa (Chiarelettere).

Salvatore, non possiamo fare a meno di pensare a te come ad una persona eccezionale, perchè anche se leggendo il tuo ultimo libro "La Tempesa di Sasà!, il tuo incontro con il teatro ed i libri è inevitabile, la tua storia fino a quel momento era stata...diciamo incredibile: 2 guerre di camorra, 3 anni di latitanza in Spagna, 8 anni di prigione e poi....Donna Amalia e Ariel hanno vinto su tutti?

Si, perchè quando ho letto certe frasi,  avevo proprio bisogno di sentirmi dire quelle parole, in quel modo. In carcere ti arrivano sempre i soliti messaggi, tutti uguali, che alla fine risultano solo noiosi e senza un vero significato. Invece Donna Amalia ti invita con le sue parole ad andare avanti in modo vero, in un modo che sentivo mio "Che volete da me? Io ho fatto quello che hanno fatto tutti gli altri". E poi Ariel con il suo concetto di libertà, il valore in assoluto più forte per chi è in carcere. A fare i bulli siamo bravi tutti, si fa presto ad entrare in un certo schema, il primo passo è scendere dal piedistallo e non commiserarsi...I libri quindi mi hanno fatto arrivare informazioni positive, quelle informazioni che finora non avevo mai avuto. E non è successo solo a me, ma tanti altri ragazzi che come me hanno capito il messaggio. 

Tu vivi ancora a Napoli? Come è cambiata la tua vita da quando sei uscito dal carcere?

Si certo, vivo ancora a Napoli e non so come spiegarti, ma da quando sono uscito è come se fossi stato preso da un vortice di avvenimenti tutti belli e gioiosi e sono anche andato benino a livello artistico. Ma soprattutto adesso non ho più paura, non devo avere più paura ad uscire di casa e pensare che qualcuno mi spari....!

Dove sono finite le "Teste Matte"? Dov'è Totò? (ndr: Totò è il cugino che cresce insieme a Salvatore, il compagno inseparabile di tutte le sue battaglie nel Quartiere dove sono nati, arrestato prima di Sasà)

Totò l'ho visto pochi giorni fa dopo 23 anni, a Torino. Lui è ancora in carcere, al Saluzzo. Sono andato là con due scolaresche - nell'ambito di ADOTTA UNO SCRITTORE progetto a cura del Salone Internazionale del Libro di Torino - e là l'ho incontrato. Ci siamo abbracciati forte forte senza parlare tanta era l'emozione. Mi aveva visto in televisione 5 o 6 anni fa e da allora ha deciso anche lui di avvicinarsi al teatro in carcere e di recitare. Totò ha bisogno di tanto amore perchè lui è stato abbandonato da piccolo e questo bisogno se l'è sempre portato dentro. Gli altri..non ci sono più, chi è in prigione, chi è uscito e ha cambiato addirittura paese, ma ci tengo a dire che altri gruppi ci sono, esistono ancora, ma le Teste Matte no, non esistono più!!

Nel libro mandi un messaggio bellissimo ai giovani, anzi ne mandi tanti, perchè "La Tempesta di Sasà" è un inno alla vita,un invito a riflettere e a fermarsi un attimo prima di fare certe cose, come quando li esorti a mettere la sveglia un quarto d'ora prima per fare qualche esercizio di lettura, così magari quando escono di casa fanno meno guai...

Ai ragazzi manca un nuovo linguaggio, una delle cose di cui è carente la società di oggi è proprio questo: un linguaggio giusto, diretto, che arrivi immediatamente. Si, alzarsi un quarto d'ora prima per non andare oltre...io leggo e quindi evito!!!! C'è, come è normale che sia, l'incoscienza in loro ma anche tanta ignoranza, la non conoscenza delle cose.  Tanto per fare un esempio, in Italia adesso ci sono tanti Ministeri ma a parlare è sempre e solo la Boschi che manda i soliti messaggi e invece ce ne sono tanti altri e  tanto lavoro da fare. Non si può parlare sempre nel solito modo, perchè si perde di vista la realtà delle cose. Non basta fare un click al computer, perchè in quel click che fanno ci sono tante cose e a loro arrivano valanghe di messaggi spesso sbagliatissimi, quindi dobbiamo seguiirli, dobbiamo capire che messaggi gli arrivano...e cosa capiscono.

Un'ultima domanda: Cosa fai oggi? Quali sono i tuoi progetti, oltre a venire sabato 28  maggio a Porcari?

Si, a Porcari, con la scuola la mattina e la Fondazione il pomeriggio, ho un giro interminabile di presentazioni, a novembre uscirà un film che ho appena terminato, ma quello che voglio fare è scrivere un altro libro, non so ancora di cosa parlerò, devo crescere, io non ho studiato e devo recuperare il tempo perduto....