Lucca, 28 febbraio 2014 - I sogni muoiono all’alba, scrisse Indro Montanelli. Per ArcAnthea Pallacanestro Lucca, invece, alla mezzanotte di ieri. Ma il …paziente era già con l’encefalogramma piatto ormai da giorni, quindi non è rimasto altro che staccare la spina. Dunque la storica società di basket cittadina scompare e viene esclusa dal campionato di Lega Silver, l’anticamera della serie A. Sul campo, ironia della sorte, la stagione è stata comunque positiva quantunque penalizzata da vicissitudini varie, infortuni in primis. La salvezza, a livello di risultati sportivi, garantita.

I tre giorni di proroga per saldare le tasse federali, 30.900 euro che avevano come naturale scadenza lunedì scorso (con allegati punti di penalizzazione) non hanno prodotto effetti, malgrado i tentativi operati da più parti per un disperato estremo salvataggio.

Le ultime 24 ore sono scivolate via frenetiche, alla ricerca di un qualsiasi appiglio. Che non è arrivato. Eppure sarebbe bastato un piccolo sforzo. Ieri, ad esempio, era in programma un consiglio federale. A poche ore dal redde rationem, se qualcuno si fosse presentato all’assemblea e avesse pagato anche la metà dell’onere — 15 mila euro circa —, con impegno garantito a saldare il resto nella prossima settimana, è abbastanza certo (in base a quanto accaduto sinora in casi simili) che almeno la partita di sabato al Palatagliate contro Viola Reggio Calabria sarebbe andata in scena. Così non sarà. Fine delle trasmissioni con effetto immediato. 

Quale sarà la sorte del settore giovanile? Anche un flash mob al palasport ha sottolineato come sia fondamentale per un club l’attività di base con i giovani. Fino al 28 aprile il vivaio, in teoria, può proseguire. In quella data, con i campionati ormai prossimi a terminare, c’è una ulteriore impegno finanziario da onorare. In caso di inadempimento cadrebbe la rappresentativa del torneo più elevato (nel caso della PL la under 19) e si potrebbe comunque dilazionare al 30 giugno, termine inderogabile per andare avanti almeno con i ragazzi.

Ma c’è la spada di Damocle dei collaboratori delle strutture ed allenatori che devono percepire, pure loro, i rimborsi. Cosa accadrà? Sempre che via sia un progetto serio e solido economicamente, da dove potrebbe ripartire il sodalizio biancorosso?

Qui bisogna distinguere le norme dalla realtà concreta. Sulla carta, chi avesse intenzione di rimettere in moto il basket a Lucca, dovrebbe farlo dalla categoria più bassa, come la Florentia Viola in C2 dopo il fallimento della Fiorentina. Ma con la scure che si abbatterà sui vari club (si pensa al blocco delle retrocessioni in seria A ad esempio) mancheranno all’appello diverse formazioni per ‘riempire’ i quadri e allora, visto che si sta parlando del blasone e della tradizione di Lucca, è logico pensare ad una DNC, forse pure una DNB.

Massimo Stefanini