"Star Wars: rogue one", ecco l'anello mancante della catena

A cura di Stefano Chiocchetti di Project Movie su Facebook

Rogue one: a Star Wars story

Rogue one: a Star Wars story

Lucca, 16 dicembre 2016 - Anche questo inverno siamo tornati in una "galassia lontana lontana..." e, sul finire di questa pellicola, ci si rende conto che ci è stata raccontata una storia che per anni avevamo come ignorato. Cosa c'è stato nel periodo che va dallo sterminio della quasi totalità dei cavalieri Jedi raccontato in "La Vendetta dei Sith" al rinnovato vigore della Forza visto in "Una Nuova Speranza"? La Ribellione. Ecco cosa c'è stato. In questo film, forse per la prima volta nella saga di "Star Wars", vengono messe in luce le imprese di quella Ribellione che non fa uso della Forza, non attinge a vecchie tecniche Jedi, non si difende a colpi di spada laser. Questa Ribellione è quella composta dalle persone che combattono sul campo per liberare la galassia dalla tirannia dell'Impero.

Persone che combattono per ciò che hanno perso, per la loro libertà e per quella delle generazioni a venire. Come se la galassia fosse un'unica grande patria da restituire al suo popolo. L'inizio del film ci mostra la piccola Jyn Erso (Felicity Jones) che, rimasta senza i genitori, uccisi dall'ufficiale dell'Impero Orson Krennic (Ben Mendelsohn), viene protetta e cresciuta da Saw Gerrera (Forest Whitaker), uno dei componenti più estremisti della Ribellione. Anni dopo, troviamo una Jyn adulta e prigioniera dell'Impero che, una volta liberata da alcuni assaltatori della Ribellione, si unirà suo malgrado a quest'ultima per impedire che un enorme arma di distruzione di massa venga costruita ed usata dall'Imperatore Palpatine. Non vi sveliamo altro della trama, anche perché il finale di questa avventura ci è già stato raccontato nella prima pellicola della serie, nel 1977. Il fattore che forse ci ha più colpito in questo racconto è che la Forza, che è sempre stata protagonista in tutti i capitoli visti fino ad oggi, qui è posta come se fosse una fede, un qualcosa in cui credere.

Non un potere da usare materialmente ma un mezzo per fortificare lo spirito e per donare speranza. Un altro fattore interessante è che, per la quasi totalità dei personaggi coinvolti, non ci viene fornita alcuna informazione del loro passato, le motivazioni e le modalità che li hanno portati ad entrare nella Ribellione. Ma, nonostante ciò, si finisce inesorabilmente per affezionarsi a loro e a temere per la loro sorte quando la situazione si farà critica nell'avvicinarsi del finale. La colonna sonora che accompagna tutta la visione ricalca fortemente le musiche ormai diventate cult di ogni capitolo di "Star Wars", anche se qui le troviamo più grezze, più embrionali, come a sottolineare che il vero cuore pulsante della saga sia ancora in fase di sviluppo nel periodo in cui questa storia ci viene mostrata. Concludendo, siamo di fronte a quello che fino ad oggi era un anello della catena che mancava in questo filone. Un anello, che sul finale, risulta combaciare perfettamente con tutto ciò che ci è stato raccontato fino ad oggi da George Lucas. La comparsa, poi, di alcuni tra i personaggi più iconici, farà emozionare tutti i fan storici della saga. Voto 7e1/2.