"Free State of Jones", una potente storia vera che manca di carattere

A cura di Marco Andreini di Project Movie su Facebook

Free State of Jones

Free State of Jones

Lucca, 6 dicembre 2016 - In piena Guerra di Secessione Americana il valoroso agricoltore Newton Knight, spinto dai suoi ideali e da ragioni personali, si ritroverà a guidare una rivolta armata contro la milizia confederata: un esercito di contadini e schiavi locali porterà la contea di Jones, Mississippi, a separarsi dagli Stati della Confederazione Sudista con la creazione dello "Stato libero di Jones". Tra luci e ombre di un delicato periodo storico, e dopo importanti ma sofferte conquiste, il matrimonio di Newt con l'ex schiava Rachel dette vita alla prima comunità di razza mista del dopoguerra. La storia degli "uomini liberi della contea di Jones" è un emblema di quel periodo che ormai tutti conosciamo e che ha a lungo straziato il popolo americano.

In "Free State of Jones" ripercorriamo alcune storiche tappe di quegli anni di difficile accettazione del cambiamento: dalla schiavitù alla sua abolizione, fino all'emancipazione dei neri. Basato su fatti realmente accaduti nell'arco degli anni 1862-1875, il film è un dramma storico che si maschera come lineare ma si palesa poi non esserlo affatto: significative foto d'epoca accompagnate da brevi e descrittive didascalie sono l'espediente utilizzato per spostarci avanti negli anni e fare da collante con eventi successivi; c'è pure spazio per un salto generazionale che vorrebbe mostrarci le ripercussioni future delle gesta di Newt, per completare la vicenda, ma spezza invece l'incedere proprio ogni qual volta ci si appassioni alla vicenda. Con una impostazione narrativa così disarmonica, così frammentata e intermittente, il film va spegnendosi piano piano avvicinandosi sempre più a un distaccato resoconto storico.

Nemmeno la lunghezza aiuta, a maggior ragione se è ben manifesta la direzione intrapresa, perché già si sa esattamente dove porterà. Avere uno degli attori più in forma del momento è stata la scelta giusta, ma non riuscire a supportarlo né a farlo esprimere al meglio del suo potenziale è stato il peccato più grande. Stavolta passionale fomentatore e leader, McConaughey fa sì il McConaughey e si cuce addosso un altro indimenticabile personaggio, tuttavia sembra ben conscio al tempo stesso di averci abituati a performance molto al di sopra di questa. Malgrado una potente storia vera, le scelte del regista e sceneggiatore Gary Ross lasciano perplessi: Free State of Jones va presto in affanno nel tentativo forse di raccontare "troppo in poco" tempo trasformando l'opera in una carrellata di eventi senza carattere. Tanta apparenza ma poca sostanza. Voto 5,5 [.O.]