"Assassin's creed", ritmo lento e un po' di delusione: voto insufficiente

A cura di Andrea Madrigali di Project Movie su Facebook

Assassin's Creed

Assassin's Creed

Lucca, 13 gennaio 2017 - Cosa dire di "Assassin's creed" di Justin Kurzel? Piccola premessa. Possiamo dire che la platea di coloro che andrà a vedere il film si può dividere in due tipologie: chi ha giocato ai videogiochi e chi non ha un background su questo mondo. Per tale motivo diciamo che, chi vi scrive, si rivolgerà ad entrambe le categorie. Recensione per i videogiocatori: questo film è un salto della fede venuto male. Fine. Per coloro, invece, che sono del tutto neofiti del mondo di Assassin’s Creed e vorranno perdere qualche minuto in più della propria vita, cercheremo di fare di seguito un discorso più organico e completo. Fine premessa. Per vedere questo film ci siamo mossi quasi al gran completo, con i 4/5 di noi presenti. Senza dubbio il titolo ci attirava molto e nelle nostre file potevamo contare delle personalità così importanti del mondo di Assassin’s Creed che alla Ubisoft come minimo dovrebbero mettere una targa commemorativa per tutto il cash che hanno versato per la causa degli Assassini.

Detto ciò, partiamo subito dicendo che questo film non ci è piaciuto su vari livelli, che vanno dalla regia, alla sceneggiatura fino alla fotografia. Una delle grandi pecche di questo Assassin’s Creed è sicuramente il ritmo troppo lento: per più di metà film oggettivamente non succede quasi niente, soffermandosi eccessivamente su momenti narrativi che non fanno che rendere, appunto, troppo lento l’incedere dei fatti in questione. Questo tipo di andamento, va detto, non è propedeutico alla costruzione delle psicologie dei personaggi oppure alle spiegazioni, che per coloro che non hanno giocato si rendevano necessarie in alcuni punti della storia, e quelle poche scene action (tra l’altro godibili) non bastano a risollevare il tutto. Va detto che la storia si dipana su due piani temporali, passato e presente, dando eccessivo spazio alla parte che si svolge ai giorni nostri: è proprio questo fatto a smorzare eccessivamente il ritmo, in quanto le parti più avvincenti della pellicola sono quelle che si svolgono nella Spagna di fine quindicesimo secolo.

Per quanto riguarda la regia possiamo dire che è "spettacolare", ma i rilievi maggiori riguardano alcuni momenti della gestione delle sequenze action: troppo caotiche e incomprensibili nel loro sviluppo e "smorzate" in alcuni punti dei combattimento, quando si decide di alternare scorci del presente con quelli del passato. Altro aspetto da sollevare è l’utilizzo di quella tecnica che abbiamo ribattezzato "volo a culo d’aquila" (la visuale segue un'aquila dal dietro durante il suo volo): sicuramente un espediente apprezzabile la prima volta, anche la seconda magari, ma non ripetutamente come viene fatto. Abbiamo capito che viene utilizzata per fare un rimando ai videogiochi, ma si è rischiato di sfociare in un documentario della National Geografic. Poco apprezzabile anche la color-correction scelta che rende tutte le immagini tendenti al marrone chiaro, rendendo tutto molto "freddo". Alcune scelte della colonna sonora e dello sviluppo dei fatti ci hanno lasciato veramente perplessi e alcuni di noi non ci hanno dormito stanotte. Ci limitiamo a segnalare che uno degli aspetti che sicuramente dividerà gli appassionati storici della saga sarà l’Animus ma su questo argomento non vogliamo aggiungere altro per non rovinare il film.

Gli attori, di indubbio valore, come Fassbender, Irons, Cotillard, non regalano una prestazione indimenticabile, facendo il loro, un po’ sottotono e forse anche un po’ fuori ruolo, specie il protagonista. La sensazione che rimane a fine pellicola è senza dubbio la delusione per non aver visto il "vero film su Assassin's Creed". Delusione legata al fatto che nonostante gli aspetti fin qui sottolineati, il film in certi casi ha saputo divertire e regalare qualche emozione che poteva indurre a sperare in un miglioramento della pellicola col passare del minutaggio, ma immancabilmente per ogni spunto positivo se ne susseguivano altri che contribuivano a smontare il buono fatto. Delusione perché (come sta accadendo sempre più spesso) per inquadrare al meglio quanto abbiamo appena visto sarà necessario scoprire dove andranno a parare nel già annunciato sequel. Se dovessimo prendere un foglio di carta e stilare i pro e i contro, la spunterebbero i secondi (tra i pro se non altro possiamo annoverare che si impara sicuramente lo spagnolo con ésta película). Voto 5,5 "male, ma non malissimo" cit.