Spariti 200mila euro: coppia a giudizio per «circonvenzione di incapace»

Si sarebbero approfittati di una cinquantenne con problemi psichici

Sul caso indagano i carabinieri di Lavena Ponte Tresa

Sul caso indagano i carabinieri di Lavena Ponte Tresa

Lucca, 2 ottobre 2014 - Sono pesanti le accuse nei confronti di una coppia rinviata a giudizio ieri in tribunale per l’ipotesi di circonvenzione di incapace. Per la Procura, che ha chiesto e ottenuto dal gup Giuseppe Pezzuti di processarli entrambi, i due avrebbero infatti raggirato una cinquantenne affetta da problematiche psichiche, abitante alla periferia di Lucca, convincendola di fatto a cedere loro ingenti somme di denaro. In tutto si parla di circa 200mila euro. Rinviati a giudizio Angelo Scarano, napoletano di 49 anni e Lea Bono, palermitana di 41 anni, entrambi residenti ad Altopascio. La coppia respinge tutte le contestazioni. Il processo, che sarà l’occasione per chiarire fino in fondo la vicenda, si aprirà il 19 gennaio prossimo davanti al giudice monocratico. I fatti contestati risalgono al periodo tra il settembre 2011 e l’aprile 2012. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’imputata frequentava l’abitazione della cinquantenne a Lucca come badante degli anziani genitori.

Assieme al compagno, avrebbe man mano approfittato della fragilità psichica della figlia dei suoi assistiti, convincendola a cambiare medico curante e abitazione, ma soprattutto a vendere vari immobili di sua proprietà. In particolare la donna tra il dicembre 2011 e il marzo 2012 aveva venduto l’abitazione, un terreno e un cascinale dai quali aveva ricavato 220mila euro complessivi. La cinquantenne, secondo l’accusa sempre dietro consiglio della coppia, in quel periodo aveva inoltre disinvestito titoli bancari per oltre 50mila euro. Ai due imputati viene contestato di essersi fatti consegnare dalla donna assegni bancari relativi ai conti correnti e la tessera bancomat. In questo modo nel giro di sei mesi Angelo Scarano e Lea Bono avrebbero effettuato prelievi in varie banche di Altopascio e Porcari, per complessivi 200mila euro.  All'uomo viene anche contestato il reato di lesioni personali, in quanto nell’aprile 2012, quando lei si decise a denunciare la coppia, avrebbe percosso la cinquantenne, stringendole anche il collo: la donna era finita al pronto soccorso dell’ospedale di Lucca con lesioni guaribili in tre giorni.