Nella lotta al crimine arriva l'aiuto della Fondazione Cassa di Risparmio

Il sottosegretario Manzione: "Centralino unico contro i doppioni"

Vertice in Prefettura (foto Alcide)

Vertice in Prefettura (foto Alcide)

Lucca, 9 febbraio 2016 - Anche la Fondazione Cassa di risparmio entra in azione per contrastare la criminalità. Due i progetti sul tavolo. A sottolinearne l’importanza il sottosegretario Domenico Manzione intervenuto al doppio vertice di ieri mattina in prefettura. «Il primo progetto al quale speriamo di poter dare un significativo impulso – ha detto Manzione – è la centrale unica e dunque un polo unico della sicurezza a Lucca. Di questo ragioniamo con il sindaco e con l’Asl che sono i due soggetti principalmente interessati. La Fondazione Cassa è necessaria perché darebbe un suo contributo. Ma soprattutto la Fondazione si farebbe carico di un altro progetto che a livello investigativo abbiamo già deliberato, in un altro comitato di ordine pubblico, e che riguarda la predisposizione di apparati di registrazione visiva che intendiamo mettere nei punti nodali della viabilità del nostro territorio, per agevolare le attività investigative da parte della polizia giudiziaria nel momento in cui avvenissero reati».

Il Ministero dell’interno cosa ci mette? «Non c’è un’ipotesi di potenziamento dell’organico. C’è invece l’ipotesi di una riorganizzazione generale che riguarda Polizia, Carabinieri e Guardia di finanza e che mira essenzialmente a evitare le doppie strutture. Se riusciamo a realizzare a Lucca un centro unico con un centralino unico sarebbe già l’eliminazione di certi doppioni».

Soltanto questo? «No. Il Ministero può scendere in campo anche quando ci sono reati che rendono manifesto un evidente allarme sociale. L’anticrimine è già pronto per operare con sessioni speciali sul territorio. In questo caso l’aumento dell’organico non sarebbe stabile ma sarebbe funzionale alla realizzazione delle indagini con riferimento a quelle tipologie di reato».

La presenza dell’esercito in città fa pensare a un rischio terrorismo elevato... «Ci sono territori che chiedono sempre più esercito per sentirsi sicuri e territori che se si sentono militarizzati pensano di essere meno sicuri. Bisogna tenere una posizione equilibrata. La presenza dei militari non è sintomatica di un imminente attacco di carattere terroristico. E’ una misura di prevenzione che attuiamo su tutto il territorio nazionale per liberare da questo tipo di incombenza le forze dell’ordine che possono dedicarsi alle attività di istituto e d’indagine».

Come colloca la Lucchesia, dal suo punto di vista al Ministero, nel panorama italiano? «A Lucca e in Lucchesia si vive ancora piuttosto bene. Ci sono realtà locali molto diversificate dove quindi gli appetiti del crimine piccolo e medio si fanno sentire di più e altre realtà dove si fanno sentire meno. I dati della Garfagnana per esempio sono di assoluta tranquillità soprattutto nei paesi più piccoli».