"Salanetti, nessuna ricaduta sull'ambiente. Ma non eviteremo l'iter di Via"

Ipotesi impianto, la Creo presenterà il progetto in Regione entro fine giugno

Il rendering dell'impianto di Salanetti

Il rendering dell'impianto di Salanetti

Lucca, 25 maggio 2016 - La strada della Via, Valutazione Impatto Ambientale come strumento per analizzare tutti gli aspetti dell’impianto di decarbonizzazione idrotermale al confine tra Porcari e Capannori, strada invocata in anteprima sul nostro giornale nell’edizione dello scorso 6 maggio dall’assessore regionale all’ambiente Federica Fratoni. Dunque, mentre da un lato i comitati preparano manifestazioni a Capannori dopo aver raccolto le firme sul fronte del ‘no’ all’impianto in questi giorni, l’azienda Creo srl si sottopone volontariamente alla verifica e, anzi, presenterà essa stessa la domanda alla Regione Toscana per la struttura di Salanetti. L’ha deciso l’amministratore unico dell’azienda, Luca Gelli, che, per garantire maggiore trasparenza e tutela nei confronti delle istituzioni e dei cittadini, depositerà tutta la documentazione necessaria entro la fine di giugno.

L’iter valutativo durerà al massimo 150 giorni. Le risposte definitive a fine 2016? «La nostra volontà – spiega Luca Gelli – è dimostrare, attraverso la produzione di tutto il materiale del procedimento di Via, impatto ambientale, progetto definitivo e l’istruttoria prevista, che l’impianto di Salanetti non ha alcuna ricaduta negativa sull’ambiente. Abbiamo deciso di sottoporci al processo di controllo, proprio perché sappiamo che la tecnologia che proponiamo per lo smaltimento e il recupero dei rifiuti organici è fra le migliori attualmente esistenti. Vista la legittima preoccupazione da parte di alcune amministrazioni locali e dei comitati, ho deciso, indipendentemente da quello che poteva essere l’esito dell’istruttoria già in corso, di presentare nelle prossime settimane, la domanda per la Via». Ciò riguarderà sia l’impianto di Salanetti che quello di Piombino, i cui progetti sono stati presentati in contemporanea.

I due impianti (con capacità annua di 60 mila tonnellate di rifiuti) sono i primi che Creo srl, attraverso un investimento complessivo di 35 milioni, vuole realizzare in Toscana, sfruttando la tecnologia brevettata in Spagna e sviluppata proprio da Creo insieme a Ingelia Italia. Numerose le manifestazioni d’interesse, circa 20 le trattative aperte. L’obiettivo della tecnologia è la chiusura in loco del ciclo dei rifiuti organici (esclusivamente umido da raccolta differenziata, potature e sfalci), attraverso la loro trasformazione, in 8 ore, in materia prima rinnovabile:la lignite, utilizzabile nell’industria e ammendante per l’agricoltura.