Il comitato Difesa Salanetti scrive all'Ue

Gli attivisti: "Siamo 1.500 ma il sindaco non ci ha mai ricevuto"

Il rendering dell'impianto di Salanetti

Il rendering dell'impianto di Salanetti

Lucca, 11 dicembre 2015 - La vicenda degli insediamenti industriali nell’area di Salanetti finisce sui banchi del Parlamento Europeo. La decisione di scrivere e quindi di informare l’assemblea legislativa della UE è del comitato di cittadini che vi abita. «L’imprenditore che vuole realizzare l’impianto di carbonizzazione idrotermale per il trattamento dei rifiuti, può scegliere qualsiasi Università italiana per la sperimentazione e ci auguriamo che riescano pure a dimostrare che quell’impianto emana profumi ed essenze gradevoli, ma un dato è certo: qua non lo vogliamo».

Il comitato «Difesa Salanetti» ritorna a prendere posizione dopo le recenti opinioni ospitate dal nostro quotidiano sulla fattibilità scientifica della struttura. I rappresentanti dei residenti pongono l’accento sul fatto che l’area in cui vivono molte famiglie al confine con il territorio di Porcari, è già stressata dalla presenza di numerosi agglomerati produttivi. Purtroppo in passato furono operate commistioni urbanistiche tra fasce residenziali e unità abitative. Altrimenti non avremmo case vicine alle fabbriche. Inoltre l’associazione mette in risalto che per due o tre volte, malgrado le richieste, nessun componente è stato ancora ricevuto dal sindaco Menesini. «Diciamo no pensando anche alle future generazioni – proseguono – avete mai visto la maschera alle carrozzine dei neonati? Abbiamo trascorso la notte del 5 dicembre scorso con il solito odore di bruciato non certo dei caminetti a legna. Siamo abbandonati a noi stessi. Non c’è nessuna volontà di cambiare dato che abbiamo chiesto per ben 2 volte un incontro col sindaco Menesini, ma ci é stato sempre risposto picche. Siamo 1500, perché non deve dare udienza ad alcuni di noi?».