Ristorazione, l’inarrestabile avanzata. In Fillungo potrebbe sbarcare Eataly

Aprirà nel fondo che fino allo scorso anno era la vetrina di «Vela»

Il fondo dove potrebbe sbarcare un'attività legata alla ristorazione

Il fondo dove potrebbe sbarcare un'attività legata alla ristorazione

Lucca, 31 maggio 2016 - Che si fa in città? Si mangia. Senza sosta. Così almeno si deduce dalla fioritura impressionante di attività dedite alla ristorazione, minimarket, ma anche bar e paninoteche che continuano a conquistare posizioni. Ora un nuovo, clamoroso ingresso e stavolta nella centralissima via Fillungo, e con un nome altisonante nel mondo della ristorazione «d’avanguardia» che a breve sbarcherà nel fondo che fino allo scorso anno era l’elegante vetrina di «Vela» di Massimo Rebecchi, «nella corte» al civico 91 accanto all’oreficeria Carli.

Si vocifera che con tutta probabilità potrebbe essere nientemeno che «Eataly» a conquistare lo splendido avamposto cittadino, nella corte aperta sul Fillungo su cui da tempo è avviato un cantiere per il rifacimento delle facciate. La società che, pare, avrebbe già messo la firma sul contratto d’affitto del locale, sarebbe anche proprietaria di un «Old Wild West», il noto marchio di ristorazione. C’è ancora un velo di mistero se la catena di ristorazione - e che si tratti di una catena nel settore della ristorazione è certo - aprirà proprio sotto l’insegna di «Eataly», ma pare molto probabile. In questo caso si tratterebbe di traghettare anche nella nostra città la particolare formula del noto brand, attivo anche a Firenze, che propone sia la vendita diretta dei prodotti selezionati, sia la ristorazione.

Non solo: la filosofia del mondo Eataly strizza l’occhio anche alle degustazioni, ai corsi di cucina, incontri con grandi chef, con le cantine e gli artigiani, didattica gratuita per bambini e per anziani facendo di tutto ciò «il punto di partenza per suscitare nel consumatore una corretta percezione della qualità, in grado di muovere le sane leve del gusto e del godimento che rendono l’essere umano più appagato e felice, nella convinzione che ‘mangiare bene aiuta a vivere meglio’».

Un motto che sta diventando un imperativo in città, dove siamo già a cinque minimarket, tra quelli operativi e quelli annunciati, oltre a innumerevoli attività che si sono riconvertite nel settore degli alimentari. Come il fondo di via Calderia che prima era dei foulard «Zazzi» e che adesso sta per diventare il «centro della mortadella», con annesse tipicità da proporre agli amanti dei panini doc. Panini, bar (tra un mese e mezzo ne aprirà un altro in piazza S.Frediano, al posto di ‘Butterfly’), ristoranti a cascata. L’ininterrotta tavolata avanza.