Fumata bianca per la riapertura dell'antico Caffè di Simo

Il giudice dà ragione alla Cogea. Presto i lavori per sistemare il locale

L'antico Caffè Di Simo (foto Alcide)

L'antico Caffè Di Simo (foto Alcide)

Lucca, 9 febbraio 2016 - Fumata bianca in vista della riapertura dell’antico «Caffè Di Simo» di via Fillungo, chiuso ormai dal lontano agosto 2012 e diventato un caso quasi imbarazzante che in questi anni ha fatto il giro del mondo. Il giudice della sezione civile, Vincelle, ieri ha infatti emesso una sentenza che potrebbe finalmente spianare la strada a una soluzione definitiva e positiva per lo storico locale cittadino. Lo rivedremo presto come nella foto a fianco? Speriamo. Il giudice ha dato ragione alla società affittuaria «Cogea», tutelata dagli avvocati Maria Talarico e Federico Ungaretti Dell’Immagine, che era stata accusata di morosità dalle proprietarie Giulia Barsanti e Erula «Fortuna» Dell’Agnello, per i canoni di affitto non pagati da quando il caffè (all’epoca subaffittato alla società «Ilva») è stato chiuso.

In ballo c’era la controversa questione dell’agibilità del «Di Simo». Ma proprio gli elementi metallici di puntellatura del soffitto fatti mettere a suo tempo dalla proprietà hanno convinto il giudice che il locale stesso non fosse di fatto agibile (al di là delle certificazioni in materia) e che quindi i canoni di affitto non erano dovuti. A questo punto, da parte della società Cogea, che aveva già vinto la causa principale a ottobre, mantiene in essere il contratto di affitto, c’è la volontà di riaprire quanto prima. Anche perché questa lunga vicenda ha creato un notevole danno economico e di immagine alla società. E un danno anche alla proprietà. Di fatto il valore del famoso locale si è azzerato. Ripartire quanto prima appare dunque importante per tutti.

Restano ovviamente da effettuare alcuni lavori. Gli interventi necessari per consentire la riapertura dell’antico Caffè di via Fillungo a quanto pare consistono in alcuni consolidamenti strutturali non particolarmente complessi o onerosi, con sostituzione di due travicelli. In ogni caso dall’agosto 2012 ad oggi niente è stato fatto, tranne una transennatura a scopo precauzionale ad opera dei proprietari, rivelatasi comunque, per fortuna, superflua. Sbloccata la situazione sotto il profilo delle cause civili, ora non resta che attendere qualche mese ancora per poter varcare di nuovo la soglia del locale cittadino più famoso. Dopo tante battaglie legali, polemiche incrociate, annunci e passi indietro, all’orizzonte sembra finalmente profilarsi una possibile soluzione positiva. Tre anni e mezzo di serrande abbassate sono davvero un’eternità. Nel frattempo è nato persino un gruppo su Facebook, «Acquistare il Caffè Di Simo», che vuole smuovere le acque. Per ora conta solo 14 adesioni.