Recensioni in 5 minuti: "Still Alice"

L'indagine delicata su una malattia che logora la memoria di Marco Andreini

Un frame del cinema

Un frame del cinema

Lucca, 25 gennaio 2015 - "STILL ALICE", di Richard Glatzer e Wash Westmoreland (2015)

Nel 2007 usciva il libro 'Perdersi' scritto dalla Neuroscienziata Lisa Genova e il 22 Gennaio scorso ne è uscito l'adattamento al cinema con il titolo Still Alice. Alice (Julianne Moore) è una cinquantenne realizzata: felicemente sposata con il marito (Alec Baldwin) col quale condivide tre figli (Anna -Kate Bosworth- , Tom e Lidia -Kristen Stewart-), ella è orgogliosa e fiera della sua carriera da linguista e insegna alla Columbia University. La sua tranquilla vita viene improvvisamente scossa dalla diagnosi di una rara forma di Alzheimer precoce. Alice vedrà a poco a poco sgretolarsi le sue abitudini, i suoi ricordi e le sue certezze. Il difficile momento che la protagonista vive si riflette inevitabilmente in un'emozione deprimente che coinvolge lo spettatore ma il tutto è raccontato anche con molta dolcezza senza mai sfociare nel dramma eccessivo, anzi: Alice è una donna forte, brillante, che non si lascia sopraffare fin da subito dal Morbo ma anzi cerca di rallentarne il progredire. Assistiamo a non pochi cambiamenti nella vita di Alice: dalle iniziali difficoltà a trovare le parole e dai lampi di disorientamento andiamo a poco a poco verso la perdita della memoria, prima a breve e poi anche a lungo termine. Un triste vortice verso un peggioramento annunciato ma senza mai dimenticare il concetto fondamentale, quella che stiamo vedendo 'è ancora Alice'.

Film che scorre bene, ritmo costante e mai pesante nella sua modica durata di 1h35min, tuttavia la narrazione è estremamente semplice e lineare, quasi 'descrittiva'. Se poi ci mettiamo anche un finale in un certo senso 'improvviso' allora cosa rimane realmente in noi spettatori al termine della visione? La risposta è Julianne Moore, la vincitrice del Golden Globe per Miglior Attrice in un Film Drammatico e CANDIDATA ALL'OSCAR per Miglior Attrice. Non sono ancora in grado di dire se meriti di vincere in quanto mi manca la visione di altri due candidate ma sicuramente la candidatura è strameritata e concorre, data anche la vittoria del Golden Globe, da favorita. Still Alice in definitiva non sorprende e non entusiasma come film ma punta piuttosto tutti i riflettori sull'interprete e sul graduale e inevitabile declino cognitivo della protagonista. Una verosimile storia di vita in cui si affronta una nota e spietata malattia divenuta oramai realtà dei giorni nostri. Voto 6,5 / 7 [.O.] Curiosità: uno dei due registi, Richard Glatzer, è affetto da Sclerosi Laterale Amiotrofica e ha utilizzato un iPad per comunicare col cast e la troupe.