Giovedì 18 Aprile 2024

Recensioni in 5 minuti: "Exodus"

La rielaborazione hollywoodiana della vicenda biblica di Marco Andreini

Christian Bale in azione

Christian Bale in azione

Lucca, 31 gennaio 2015 - "EXODUS - DEI E RE" di Ridley Scott

Ci sono due modi di approcciarsi ad Exodus: il primo è con la piena consapevolezza che ciò che andiamo a vedere non è la 'fedele' storia di Mosè e dell'Esodo bensì una rielaborazione della vicenda biblica, una visione soggettiva del regista in pieno stile Scott (Il Gladiatore, Robin Hood, ecc.); il secondo è con spirito critico e pronti a puntare il dito su ogni incongruenza storico-biblica. Nel primo caso non ne resterete delusi, nel secondo lo sarete inevitabilmente. Premessa, questa, dovuta dal momento che la produzione è stata travagliata da non poche critiche (peraltro a parer mio fuori luogo dal momento che rimaneggiamenti sì ce ne sono ma niente di stravolgente) tanto da arrivare a bandirlo in Egitto e Marocco! Il rivendicare fedeltà e attinenza ai testi scritti è comprensibile ma non bisogna mai dimenticare che il cinema è Cinema e dobbiamo apprezzarlo in quanto tale. Ridley si conferma come uno dei registi più versatili e dopo il fantascientifico Prometheus e passando per il dramma-thriller The Counselor si cimenta stavolta nella trasposizione dell'Esodo con il trasformista per eccellenza, Bale, attore dai mille volti, nei panni di Moshé ("colui che è stato estratto dall'acqua"): il suo è un personaggio combattuto, un 'Principe d'Egitto' che da sempre si sente fuori posto e il suo credo non tarderà a vacillare in nome di un destino ben più grande. Il suo dualismo col 'fratellastro' Ramses (la bravura di Joel Edgerton oramai non fa più notizia e non potrebbe fare più suo il giovane e determinato Faraone) è il vero fulcro su cui Scott concentra il suo lavoro e ne risulta una piacevole 'riedizione' per una formula che funziona alla perfezione.

Fatta eccezione per una parte centrale di transizione 'dovutamente' più lenta e introspettiva (dove il nostro protagonista prima 'si perde' e poi 'si ritrova' con una nuova presa di coscienza), il regista riesce a far passare 2h29min senza mai annoiare e senza mai far calare il coinvolgimento. Ad essere onesti, poi, è difficile che l'attenzione cali quando un film è realizzato tecnicamente in modo magistrale: l'Egitto del 1300 A.C. è ricreato in modo esemplare così come i costumi e le armature, i palazzi, le piramidi, i monumenti in costruzione e lo spietato contrasto con le condizioni di miseria degli Ebrei. Exodus ci mostra numerose panoramiche suggestive e, complici le musiche azzeccate e un abile uso delle condizioni meteorologiche, ci regala delle scene indimenticabili (ne vale la pena anche solo per l'ultima ora in cui le 'piaghe' e la nota scena del Mar Rosso hanno un'intensità visiva ed epicità impressionante). Concludendo, l'ultimo blockbuster di Ridley Scott ha solo due limiti: da un lato è vulnerabile alle critiche di coloro che vogliono vedere le vicende storico-bibliche per quelle che sono, dall'altro un genere, il 'Biblico' appunto, che non è avvicinabile né giustamente apprezzabile da tutti. Ne rimane comunque un film de vedere, realizzato in modo quasi impeccabile e in grado di ammaliarci con la sua potenza visiva. Voto 7,5 [.O.] Curiosità: il film è dedicato alla memoria di Tony Scott, fratello di Ridley e anch'egli regista di successo (Top Gun, Spy Game, Man On Fire, Déjà Vu, Pelham 123) suicidatosi il 19 Giugno 2012 lanciandosi dal Vincent Thomas Bridge di San Pedro a Los Angeles.