Venerdì 19 Aprile 2024

Legato e rapinato in azienda: "Non fatemi del male". Il racconto della terribile odissea

«Prendete pure il portafoglio e la macchina, ma vi prego non fatemi del male...»

L'imprenditore rapinato

L'imprenditore rapinato

Lucca, 21 dicembre 2014 - Ha dovuto supplicare i suoi aguzzini per non subire violenza e se i banditi non avessero trovato una cifra cospicua nel portafogli chissà come sarebbe finita. Clamorosa rapina quella di ieri mattina alle 11 ai danni di Renato Felicioni, 78 anni, originario di Ponte Buggianese, in Valdinievole, e titolare dell’azienda «Garden Luce srl», in via del Palazzaccio al civico 87 E. Un capannone in località Cerbaia, nell’area definita della «Steccona» perché si tratta di un piazzale molto esteso su cui si affacciano uno accanto all’altro quasi fosse una… stecca, diversi capannoni con varie attività produttive. Felicioni con la sua azienda del settore illuminazione è attivo nella cittadina del Tau dal 1998, ma un fatto del genere era inimmaginabile.

Ma andiamo con ordine. Sono le 11 di mattina del sabato prenatalizio, con parcheggio pieno di auto (di fronte c’è un supermercato) e molta gente in giro. Nell’area di sosta del complesso commerciale vi sono due enormi cancelli automatizzati e solo le varie imprese dispongono del telecomando per aprirli. I malviventi devono aver valutato bene ogni mossa da fare. «Mi trovavo da solo in ufficio – racconta Felicioni – e a quell’ora è solito venirmi a trovare un mio amico. Quando ho sentito bussare alla porta credevo fosse lui. Invece mi sono trovato di fronte due individui con il volto coperto con da passamontagna. Non ho avuto nemmeno il tempo di chiedere cosa volessero – aggiunge l’imprenditore – perché mi hanno colpito e spintonato a terra. Uno mi ha immobilizzato puntandomi sul petto il suo ginocchio e le mani, protette dai guanti, in faccia. L’altro mi ha legato le gambe con un filo, un cavo, di quelli che normalmente si utilizzano per la corrente elettrica. Parlavano a voce molto bassa, comunque erano decisi. Inflessioni dialettali? Nessuna, dialogavano in un buon italiano». A quel punto la svolta. <EN> «Ho pensato – ricorda Felicioni ancora sotto choc – che forse avrei potuto evitare problemi offrendo il portafoglio. All’interno c’erano circa 1500 euro perché avevo prelevato in banca per elargire una gratifica natalizia supplementare ai miei dipendenti. Si sono impadroniti anche di un telefono cellulare».  «Ho indicato loro anche dove si trovavano le chiavi dell’auto parcheggiata fuori ma probabilmente hanno scambiato il telecomando del cancello con l’avviamento della Mercedes. Allora hanno prima cercato di prendere l’auto del mio amico, titolare della Logistica Sivep, qui accanto, appena arrivato. Lui è riuscito a fuggire e così hanno fermato un dipendente cinese che era nel parcheggio con una Renault Megane: dopo averlo costretto a scendere, sono fuggiti di gran carriera». L’auto sembra sia stata ritrovata a Chiesina Uzzanese. Indagini in corso da parte dei carabinieri, che hanno anche acquisito le immagini delle telecamere di sorveglianza installate nel piazzale.