Tartassato da richieste di soldi: presunta estorsione, via al processo

Vittima delle continue pressioni è il proprietario di un alimentari

Tribunale (foto d'archivio)

Tribunale (foto d'archivio)

Lammari (Lucca), 29 giugno 2016 - È iniziato il processo. L’accusa? Estorsione, ai danni di un commerciante di Lammari. I fatti, ricostruiti dai carabineri in base alla denuncia presentata proprio dallo stesso commerciante, risalgono addirittura al 2009. In base alla denuncia presentata dunque, un uomo ha acquistato del prosciutto crudo all’interno di un negozio di alimentari. Fatto sta che, pochi giorni dopo, lo stesso acquirente è tornato al negozio accusando di aver trovato nella confezione del prosciutto anche un cerotto. Così, per chiudere il caso, l’uomo che aveva comperato il prosciutto chiese al commerciante una sorta di rimborso forfettario di 700 euro. Pur se al commerciante il fatto che nel prosciutto ci fosse finito un cerotto sembrava molto strano, vista l’insistenza di tale richiesta, alla fine capitolò, ma invece di 700 gli consegnò «solo» 300 euro.

Tutto pareva fosse finito lì, ma sempre stando alla denuncia presentata dal commerciante, qualche tempo dopo ecco che l’uomo che aveva comprato il prosciutto si è ripresentato alla carica chiedendo al commerciante se poteva prestargli dei soldi, circa 40 euro. Cosa che il commerciante fece, conla promessa però che gli venissero restituiti nel giro di pochi giorni. Ma sempre qualche tempo dopo, ecco una nuova richiesta di altri 60 euro che stavolta, però, l’alimentarista si rifiuta di consegnare all’uomo. Una telecamera di sorveglianza interna al negozio avrebbe ripreso poi proprio l’uomo che chiedeva in continuazione i soldi al commerciante, mentre alzava le telecamere di sorveglianza e rompeva i retini a protezione di alcune finestre del negozio. Da qui, davvero esasperato,la decisione finale da parte dell’alimentarista di Lammari di sporgere una querela che poi è finita sul tavolo della Procura. Ora è iniziato il processo