Piano strutturale: clamoroso smacco, salta la seduta

Tutto rinviato a stasera. Intanto le tensioni lacerano il Pd

La giunta consulta il piano strutturale

La giunta consulta il piano strutturale

Lucca, 30 maggio 2016 - Se il buongiorno si vede dal mattino, sul Piano strutturale c’è poco da stare allegri. Dopo settimane di polemica al calor bianco, il primo Consiglio comunale dedicato al documento che dovrà ridisegnare la città, è saltato per mancanza del numero legale. Stasera alle 21 in punto, il consigliere comunaole di Forza Italia, Mauro Macera, ha chiesto che, come da prassi venisse fatto l’appello: ma in quel momento i consiglieri presenti in aula erano soltanto 15 (assente pure il sindaco Tambellini). E così il presidente Garzella non ha potuto che riscontrare la mancanza del numero minimo di consiglieri (17) necessario per avviare i lavori, e dunque interrompere la seduta, che riprenderà come da programma stasera.

Uno smacco clamoroso per la maggioranza di centrosinistra, che nei quattro anni di consiliatura non aveva mai fatto mancare il numero legale se non in una sola circostanza. Tra i consiglieri Pd mancanti, che hanno fatto venire meno la possibilità che la seduta si svolgesse, anche i consiglieri «renziani» Pagliaro e Mercanti.    Comunque l’aria di bufera, chiara da giorni, questa mattina aveva avuto la sua ulteriore conferma. Nella riunione dei capigruppo è naufragata l’ultima mediazione suggerita dal presidente del Consiglio Garzella. Che aveva proposto una via di mezzo tra la richiesta di approvare il Piano entro i primi giorni di giugno, sollecitata dalla maggioranza, e quella delle opposizioni che chiedevano di arrivare a metà mese per avere più tempo per l’esame di un documento complesso, oltre 1500 pagine, oltre che fondamentale per il futuro della città. Garzella ha suggerito di arrivare a mettere in votazione il Piano il 9 giugno in cambio del ritiro da parte delle minoranze della gran parte degli emendamenti (quasi 500), presentati con l’intento chiaramente ostruzionistico per protestare contro i tempi contingentati.

E se le opposizioni si sono dichiarate disponibili, altrettanta apertura non è arrivata dal Pd, a cui Garzella appartiene, e da Lucca Civica. Le forze che sostengono la giunta Tambellini hanno chiesto che si approvasse la pratica entro il 6-7 giugno, ma soprattutto hanno chiuso a qualunque ipotesi di poter riformulare i pochi emendamenti che sarebbe rimasti in piedi. Niente da fare. Una posizione che è parsa prima di tutto dettata da una volontà politica muscolare più che tecnica: i tempi, se l’opposizione manterrà fede all’impegno di discutere e far votare tutti gli emendamenti, non saranno certo molto brevi. Il calcolo è presto fatto: ogni relatore di un emendamento può esporlo per tre minuti, a cui sommare i tempi di coloro che si dichiarano favorevoli o contrari e i tempi della votazione.    E si parla quindi di decine di ore di discussione e di votazione. Davvero difficile farcela senza una maratona di giorni e giorni al prezzo di una dura, e mai così forte, lacerazione con tutte le forze presenti in Consiglio che continuano a rimanere all’opposizione. Senza considerare l’ennesimo incidente tutto interno al Pd, con Garzella ancora una volta lasciato solo dagli stessi consiglieri Pd.