Lunedì 15 Aprile 2024

Patti Smith: "Emozionante essere nella terra di Puccini"

Tutto esaurito in S.Francesco e gran chiusura per gli eventi della Fondazione Cassa di Risparmio

Il colpo d’occhio all’interno della chiesa di San Francesco, con un folto pubblico (fotoservizio Alcide)

Il colpo d’occhio all’interno della chiesa di San Francesco, con un folto pubblico (fotoservizio Alcide)

Lucca, 15 dicembre 2014 - «FELICE di essere stata invitata qui, di avere scoperto una città così bella e per un’accoglienza così calorosa». Queste le parole con le quali Patti Smith ha concluso la sua performance in San Francesco, nell’evento conclusivo delle «Conversazioni» organizzate dal Comitato nuovi eventi per Lucca nato per volontà della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. Il «tutto esaurito» in chiesa era scontato: i quattrocento biglietti (gratuiti) messi a disposizione del pubblico sono andati esauriti – hanno confermato gli organizzatori – in sette minuti. Il via era previsto alle 11, ma già prima delle 8 qualcuno era già fuori della Cappella Guinigi per procurarsi l’ingresso all’evento.

PATTI Smith è arrivata in tarda mattinata e ha pranzato alla «Buca», per poi recarsi alla Casa Natale di Giacomo Puccini. Nel corso dell’incontro, l’artista americana, dopo avere confessato di non avere saputo fino a ieri che il Maestro fosse nato a Lucca, ha descritto la sua grande emozione nel vedere da vicino il piano Steinway: «Ho visto i pianoforti di Beethoven, di Mozart e di altri grandi compositori, ma mai avevo provato quello che mi è accaduto qui. Ho sentito da quel piano sprigionarsi l’energia, l’essenza, l’anima del Maestro. Una incredibile emozione». Rispondendo alle domande di Dario Pappalardo, giornalista di «Repubblica», parlando di bellezza eterna, Patti Smith ha ricordato il suo primo incontro con Puccini: «Avevo sette anni – ha raccontato – ed ero a letto, malata. Ascoltando la radio sentti cantare Un bel dì vedremo da Madama Butterfly: mi sentii subito completamente trasportata, come mai mi era sucesso prima e mi sembrò la cosa più bella che avrei mai ascoltato». Un altro punto di contatto con il Maestro lucchese è legato a un cappotto: «Ne avevo uno – ha spiegato la cantante, poetessa e scrittrice – al quale ero molto affezionata e che identificavo con La Bohème. Mi fu rubato, ma quando ho visto quello di Puccini mi è tornato in mente e mi sono resa conto che tutto torna, un ciclo si è chiuso proprio qui a Lucca. La vita è meravigliosa». Determinante nell’accettare l’invito a Lucca è stata la location di San Francesco, al quale Smith è molto legata: «È un po’ la mia coscienza. Il suo messaggio di povertà e di amore per la natura è più che mai attuale e ne fa il santo ideale del XXI secolo. E sono stata felicissima quando il nuovo papa ne ha preso il nome: è stato un segnale davvero importante». Il momento che tutti attendevano è poi arrivato: l’ex-«sacerdotessa» del rock ha cantato, sia pure «a cappella», prima «Mercy is», brano scritto per la colonna sonora di «Noah», nomination al Golden Globe. Poi ha trasformato in canzone due sue poesie, presenti sul booklet distribuito in sala, «Burning roses» e «Wing», per poi alzarsi e intonare, con il pubblico, «Because the night», dedicata all’amore, »bellezza eterna» e alla memoria del marito Fred Sonic Smith scomparso nel 1994. La «conversazione» è stata infine chiusa dagli omaggi a Patti Smith della poetessa Alba Donati e dello scrittore Aldo Nove, prima dell’«assalto» di smartphone e macchine fotografiche dei fan. di Paolo Ceragioli