Incredibile: si può entrare senza controlli nei vecchi reparti dell'ospedale

Campo di Marte, dopo le segnalazioni siamo andati a verificare. Dovrebbero essere chiusi: invece ecco cosa c'è dentro

Sono gli ambienti dove ormai non lavora più nessuno

Sono gli ambienti dove ormai non lavora più nessuno

Lucca, 22 novembre 2014 - MANCA soltanto il cartello «Prego, accomodatevi». Quanto segnalato da alcuni cittadini corrisponde a piena verità. Alcuni reparti ormai in disuso del Campo di Marte sono accessibili. Senza suonare campanelli, senza chiedere autorizzazioni e soprattutto senza che nessuno vieti l’ingresso. E così abbiamo voluto provare di persona. Il risultato? Incredibile. Ci siamo diretti all’edificio che un tempo veniva definito «nuovo». Qui, su un lato, c’è una porta a vetri. Basta girare la maniglia per accedere al vano scale. Fin qui niente di strano, al secondo piano ci sono degli uffici.

Le magagne arrivano se una persona cerca di entrare in altri locali. Perché mentre il primo e il terzo piano sono chiusi a chiave, il quarto è aperto. Una dimenticanza? Chissà. Basta aprire la doppia porta e il gioco è fatto. Chiunque può accedere ai vecchi reparti di Urologia e Medicina dello Sport, ormai trasferiti. Sono rimasti arredi, letti, barelle, poltrone. Il malcapitato visitatore viene così accolto in corridoi quasi spettrali. Ma, tavoli e computer accatastati a parte, pare che il tempo si sia fermato a quando lì, ancora, c’erano malati, dottori e infermieri.

Difficile dire se tali corridoi oggi siano anche ricovero per qualche senzatetto. Fatto sta che per terra non mancano alcuni assorbenti o addirittura un panno insanguinato, mentre su alcune scrivanie sono sparpagliate scatole di medicinali. Anche quelle dimenticate o buttate lì da qualcuno in cerca di medicine incustodite? Molte porte sono sbarrate, altre invece immettono nelle vecchie camere da letto dove rimangono i segni degli allacci per luci e ossigeno, mentre dalle salette destinate al personale si aprono la piccola cucina, i bagni, gli armadi. E non manca nemmeno il materiale sanitario, come vecchie ricette e diapositive. Certo è che i corridoi lasciati accessibili rendono l’area pericolosa. Chiunque può varcare quelle porte. Come coloro che hanno segnalato il problema: persone comuni cioè che, in cerca di un reparto o un ufficio, che hanno letteralmente sbagliato ingresso entrando in quei locali abbandonati dove i tavoli sono accatastati uno sull’altro, dove ci sono ancora i televisori ad uso dei pazienti e attaccati alle pareti, dove telefoni, ricette, fogli sono ancora sulle scrivanie. Di sicuro quello che chiedono le persone che si sono imbattute in quei corridoi è che chi di dovere chiuda tali accessi. Affinché nessuno si faccia del male e affinché tali locali - e non sono pochi - non si trasformino in poco tempo in ricoveri per senzatetto.