Carenze di organico al San Luca: si apre alla libera professione

A sorpresa l'annuncio della dirigente Asl ai sindaci

Tanti i nodi della sanità affrontati nell’incontro di ieri con l’Asl

Tanti i nodi della sanità affrontati nell’incontro di ieri con l’Asl

Lucca, 26 maggio 2016 - Una conferenza dei sindaci – quella che si è riunita ieri al San Luca – che arriva sulla scia di una concatenazione di fatti che hanno fatto molto parlare e a cui il direttore generale dell’Usl Toscana Nord - Ovest, Maria Teresa De Lauretis, si è sentita in obbligo di dare risposte, con anticipazioni del tutto inedite in ordine alle soluzioni per la carenza di personale: «Purtroppo per alcuni settori, come il Pronto Soccorso e la Radiologia – ha detto la dirigente – non ci sono proprio graduatorie dalle quali attingere. Stiamo però lavorando per garantire un organico adeguato anche, al limite, con contratti libero professionali». Punto numero due: il caso, non espressamente citato, del rene rimosso per errore, e le accuse dei sindacati: «Mettere in relazione il modello di intensità di cure con quanto accaduto nelle scorse settimane all’ospedale di Lucca è pretestuoso – ha dichiarato – . Il fatto che all’ospedale San Luca sia stato applicato il modello per intensità di cura non è collegabile ad eventi avversi come quello avvenuto a Lucca. Il modello per intensità di cura riguarda infatti esclusivamente i reparti di degenza, con un’organizzazione non più per specialità ma per complessità, e non prevede alcun cambiamento ad esempio per la diagnostica o per l’attività che viene svolta quotidianamente nelle sale operatorie o negli ambulatori».

Altro punto ’caldo’: l’annuncio del concessionario Astaldi di voler vendere le sue quote nei quattro ospedali toscani. «Sul project financing la dottoressa De Lauretis torno a sottolineare che la proprietà dell’ospedale è dell’Azienda USL Toscana nord ovest. Il concessionario ha in gestione i servizi non sanitari (manutenzione, pulizie, verde, trasporti, ristorazione, lavanderia, ecc.) e commerciali (parcheggi, bar, negozi, edicola etc) per 19 anni. Non cambierà quindi niente dal punto di vista dell’assistenza e comunque – ha precisato la direttrice sanitaria – la vendita delle quote sarebbe solo da parte di Astaldi e sarebbe poi, in ogni caso, subordinata a certe garanzie e condizioni: non potrà mai essere effettuata prima del completamento del collaudo tecnico-amministrativo». Ha inoltre tenuto a sottolineare che «il San Luca è uno dei tre ospedali di livello più alto, in quanto ex provinciali, della rete aziendale e che per questo ha al suo interno delle specialità –come Radioterapia, Medicina Nucleare e Malattie Infettive– che altri non hanno e che verranno mantenute e valorizzate».

Infine la Conferenza ha approvato un ordine del giorno con il quale si impegna proprio a chiedere risposte certe all’Azienda e alla Regione in merito alle eccellenze maturate. Inoltre chiederà alla Regione verifiche periodiche dei livelli di efficienza raggiunti, di valutazione dei livelli di benessere e sicurezza garantiti all’interno del San Luca.