Numeri da vertigine: tremila le abitazioni invendute

Mercato immobiliare, il presidente dei geometri fa il punto: "Sarà così finché la morsa fiscale non si allenta"

Mercato immobiliare

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Lucca, 2 ottobre 2014 - L’ultima statistica parla di 3mila case invendute a Lucca. Un’infinità. Ma forse il mercato comincia a dare i primi flebili segni di rinascita. «Si parla di movimenti appena percettibili - puntualizza Pietro Lucchesi, presidente del collegio dei geometri di Lucca - , ma rispetto allo scorso anno qualcosa sembra essere cambiato. I prezzi sono appetibili e questo incoraggia, anche se l’invenduto è ancora molto. Purtroppo così sarà fino a che la morsa fiscale non darà un minimo di tregua, e i nostri governanti e amministratori locali non comprenderanno finalmente che gli immobili non sono una fonte di entrate per risanare i loro bilanci, ma rappresentano la sopravvivenza stessa di milioni di persone e di energie positive». Su questo punto in particolare Lucchesi non si risparmia. «Tasi, Imu, le tasse in generale cadono a pioggia battente sulle nuove costruzioni come sulle ristrutturazioni e sulle proprietà». Il comune di Lucca, in particolare, secondo l’ultima ricerca di Cgia di Mestre, detiene il record al negativo di risultare tra i dieci comuni italiani a Tasi più cara. «E’ un dato che deve far riflettere. Nessuno in questo momento sta pensando alla sopravvivenza del sistema, un organo vitale per la nostra economia, che dà lavoro a tantissimi operai e a un indotto sconfinato. Continuo a non capire perché - sottolinea il referente dei geometri di Lucca - un imprenditore edile viene in qualche modo mal visto, come fosse colui che sfrutta la forza lavoro mentre, ad esempio, un imprenditore metalmeccanico gode di una diversa considerazione. Una mentalità distorta, da cambiare. Mi auguro che gli amministratori pubblici a tutti i livelli possano invece arrivare a una giusta pianificazione del territorio, puntando magari a incentivare ristrutturazioni a risparmio energetico. Un cambio di rotta, di mentalità in primis, necessario in tempi stretti. Siamo in estrema sofferenza, il 60-70 per cento degli iscritti al collegio di Lucca sono legati al mondo dell’edilizia che è praticamente fermo». E’ anche vero che il costruito a Lucca negli scorsi anni ha superato ogni limite, addirittura sforando i quantitativi di superficie massimi assegnati per le Utoe. «Vero - risponde Lucchesi - , ma la stagnazione del mercato che si è verificata a partire dal 2008 non dipende da questo, tanto è vero che come invenduto siamo in una situazione analoga a quella della maggior parte dei capoluoghi toscani».