Bimbo nato morto all'ospedale: indagati quattro professionisti

Accertamenti verranno svolti su tutto il percorso sanitario

Ospedale

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Lucca, 30 luglio 2016 - Prima svolta nell’indagine della Procura sul bimbo nato morto il 30 giugno scorso all’ospedale San Luca. Quattro professionisti infatti hanno ricevuto un’informazione di garanzia. Si tratta di un atto dovuto e tra l’altro proprio a tutela degli stessi operatori che in questo modo potranno seguire da vicino l’evolversi delle indagini e nominare eventualmente un proprio perito di parte anatomopatologo e un avvocato. Il fascicolo è stato aperto dal sostituto procuratore della Procura di Lucca dopo l’esposto-denuncia che è stato presentato alcuni giorni fa dagli stessi genitori del piccolo.

Dovranno adesso dunque essere svolti degli accertamenti. In primis l’autopsia sul corpo del piccolo, e che slitterà ancora di qualche giorno: la Procura nei prossimi giorni affiderà l’incarico al medico legale Marco Di Paolo. Il tutto infatti è stato rinviato di qualche giorno. Accertamenti, molto probabilmente, verranno fatti anche su tutto il percorso sanitario della donna che è stata ricoverata per circa due giorni al San Luca. Dovrà cioè essere valutato tutto l’iter sanitario da quando la donna è stata presa in carico in ospedale fino a quando, purtroppo, il figlio è nato privo di vita. Tutto è partito dall’esposto-denuncia presentato in Procura dai genitori del bimbo, un uomo italiano di origini marocchine e una ragazza dell’Est Europa.

Stando a una primissima ricostruzione dei fatti, la gravidanza portata avanti dalla madre pare fosse stata regolare. Il parto, insomma, secondo natura. Però il bimbo era nato morto: un bambino del peso di 3 chili e 700 grammi. Cosa non è andato dovrà dunque essere accertato anche grazie all’autopsia che il dottor Di Paolo dovrà effettuare nei prossimi giorni. Già in un primo momento, quando era accaduto il fatto, pareva che l’esame sul corpicino del bambino dovesse essere effettuato direttamente dall’Asl, proprio per chiarire i motivi per i quali era nato morto. Ora invece, con il fascicolo aperto in Procura, l’iter è cambiato.