David Lynch, fotogrammi cristallizzati

L'indiscreto fascino del genio: la mostra aperta fino al 9 novembre

La mostra di Lynch

La mostra di Lynch

Lucca, 29 settembre 2014 -  Visionario, onirico, inquietante, violento. Ma sempre e comunque raffinato. Sia dietro la cinepresa o all’obiettivo della macchina fotografica, davanti al cavalletto o agli spartiti musicali, David Lynch non abbandona la dimensione poetica. Il risultato è un universo creativo sempre diverso, ma allo stesso tempo una variante delle sue percezioni del mondo, del suo guardare con fermezza e coraggio nell’abisso. È così che il regista di quelle pellicole cult che ci hanno commosso e scandalizzato, turbato e meravigliato come The Elephant Man, Velluto Blu, Cuore Selvaggio, Lost Highway, Mulholland Drive, ci ammalia adesso con «Lost Visions. L’indiscreto fascino dello sguardo», la mostra delle sue foto e litografie, esposte a Lucca fino al 9 novembre nella sede del Nuovo Archivio di Stato nella succursale di via Pubblici Macelli 155, in occasione di Lucca Film Festival. 

IL CASO vuole che David Lynch (1946), originario dil Missoula nel Montana, sia nato lo stesso giorno di Federico Fellini, quasi a condividere il comune cielo dei visionari. E come spiega il curatore della mostra lucchese, Alessandro Romanini, anche con queste «immagini perdute», Lynch viaggia attraverso fotogrammi «cristallizzati su carta, visioni surreali, superstrade dimenticate sulle quali lo sguardo ripercorre i sentieri perturbanti prodotti dal suo universo creativo, visioni e temi ricorrenti che hanno caratterizzato i suoi film più famosi». In mostra oltre un centinaio di opere: le due serie fotografiche in bianco e nero di grande e medio formato, Small Stories in versione completa e Women and Machines, più una suite di litografie realizzate a partire dal 2007, lavori in gran parte esposti per la prima volta in Italia.

DETTAGLI e incubi rintracciabili a ritroso, specialmente nella serie Small Stories, lungo i suoi 45 anni di carriera cinematografica. Queste foto sono state scattate nell’autunno-inverno 2013 nell’atelier dove da oltre un secolo sono prodotte litografie dei più grandi maestri dell’arte del XX secolo, da Picasso a Braque, da Matisse a Chagall. Proprio a questo laboratorio leggendario, Lynch ha dedicato un documentario visibile in mostra. E’ qui che l’artista scoprì nel 2007 la tecnica litografica e da allora ha realizzato di suo pugno oltre 200 grafiche. Le lito esposte a Lucca raccontano la messa a punto di una tecnica “intimista” che gli ha consentito di declinare le sue visioni in inedite dimensioni poetiche, pur mantenendo uno stile graffiante e tematiche spesso noir: l’orrore e il dramma nascosto nel quotidiano, incomunicabilità della coppia, la casa come rifugio ma anche ricettacolo di atti perversi ed esecrabili. In Small Stories più che in altre serie, inoltre, Lynch ha reso omaggio agli artisti del movimento surrealista, con riferimenti a Georges Méliès e ai suoi effetti speciali, reminiscenze di Magritte e persino tracce di Dalì. Con gli scatti di Women and Machines invece l’attenzione è tutta sulla figura femminile e sul suo potere evocativo, valorizzata nel suo elemento creatore e vista nel suo versante ammaliante.  Il percorso espositivo è integrato da venti video, dalle proiezioni di cortometraggi. 

Sede: Nuovo Archivio di Stato,Lucca - Fino al 9 novembre. Orari: martedi-domenica 10-13 16-20 (chiuso il lunedi). Biglietti: Ingresso gratuito; Info: www.fondazionecarilucca.it

 

Olga Mugnaini