Quaranta immigrati in prefettura per criticare cibo e accoglienza

La protesta si è risolta rapidamente perché gli uffici erano chiusi. Tutto sembra rinviato a domani mattina

Il campo di accoglienza della Croce Rossa

Il campo di accoglienza della Croce Rossa

Lucca, 6 settembre 2015 - Una protesta pacifica, ma al tempo stesso ferma. Una quarantina di migranti, ospiti del Polo logistico della Croce Rossa ieri mattina hanno raggiunto la Prefettura qualche minuto prima delle ore 10. La loro presenza in cortile degli Svizzeri ovviamente non è passata inosservata. Inizialmente si erano sparse voci circa una protesta dai toni più accesi che, in realtà, non ci sono stati. Di fatto il gruppo di migranti voleva parlare con qualche dirigente o funzionario della Prefettura, nello specifico dell’ufficio immigrazione, ma ciò è stato impossibile perché nella giornata di sabato gli uffici della Prefettura sono chiusi e le presenze sono ridotte al minimo, per seguire soltanto eventuali situazioni di effettiva emergenza.

Si deve comunque alla capacità e allo spirito d’iniziativa dell’agente dalla Questura che era in servizio al corpo di guardia della Prefettura, una giovane poliziotta, se l’episodio si è concluso rapidamente e senza problemi. Di fatto l’agente ha parlato con i migranti in inglese, dimostrando grande padronanza della lingua, spiegando loro che gli uffici erano chiusi per la giornata prefestiva e che dunque potevano tornare lunedì mattina, meglio se in una delegazione ristretta, per spiegare le motivazioni della loro protesta all’ufficio competente.

Nel frattempo, proprio perché la presenza del gruppo di migranti aveva dato nell’occhio, in cortile degli Svizzeri è arrivata anche una «Volante» della Questura, ma non ci sono stati motivi per intervenire, visto che il gruppo si è subito allontanato. Ovvio che nelle ore successive ci sono stati comunque contatti fra chi era di turno in Prefettura e i responsabili della Croce Rossa lucchese: il presidente Enzo Fasano, il responsabile del campo Luca Loi e il referente operativo della Protezione civile della Croce Rossa Michele Del Dotto. Concretamente la protesta sembra riguardare un po’ tutti gli aspetti della prolungata permanenza dei migranti nelle tende del Polo logistico della Croce Rossa. Qualcuno si è lamentato anche degli alimenti, pur ricevendo cibo che è in linea con la cultura, le tradizioni e anche con le condizioni di salute degli ospiti.

Il problema centrale sembra ruotare soprattutto sui numeri dei migranti presenti. Proprio ieri mattina alle 7,30 ne sono arrivati altri 26, che si sono aggiunti agli 85 precedenti, riportando il totale oltra la soglia dei 110. Il Polo logistico della Croce Rossa in realtà dovrebbe essere soltanto il punto di prima accoglienza, dove avviene l’identificazione dei migranti da parte del personale della Questura quindi gli accertamenti sanitari da parte dei medici dell’Asl. Questo sistema ha retto abbastanza bene fino all’inizio di luglio scorso, quando gli ospiti oscillavano mediamente sulle 25-30 unità. Nel corso dell’estate c’è stato un progressivo aumento, fino a sfiorare quota 150 alla vigilia di Ferragosto. Un tale numero di presenze ha mandato in tilt il sistema che non è programmato per un’accoglienza prolungata, considerando anche che non ci sono strutture in muratura ma soltanto tende dove il caldo, il freddo o la pioggia sono motivo di ulteriore disagio.

I responsabili della Croce Rossa lucchese si stanno prodigando al massimo delle loro possibilità ma è evidente che il problema di decongestionare il Polo logistico deve rappresentare una priorità assoluta. In queste ultime settimane, e alla luce delle manifestazioni di interesse raccolte dalla Prefettura, una parte dei migranti sono stati accolti in strutture di accoglienza, messe a disposizione della Diocesi o da realtà sociali che hanno sottoscritto l’intesa con la Prefettura. Ma i numeri dell’emergenza internazionale sono ormai tali da richiedere ulteriori interventi, dunque l’individuazione di altri spazi di accoglienza. In Prefettura si guarda molto alla Versilia, pur consapevoli che qualche passo avanti potrà essere fatto concretamente soltanto verso la fine di questo mese di settembre, quando sarà formalmente chiusa la stagione balneare 2015.