Mercato: 120 no al trasferimento. "Pronti a restituire la concessione"

Martinelli: "Il sindaco sospenda subito il trasloco al Don Baroni"

Gli ambulanti non hanno ancora ricevuto dal Comune il preavviso di 60 giorni

Gli ambulanti non hanno ancora ricevuto dal Comune il preavviso di 60 giorni

Lucca, 3 settembre 2015 - Pronti a restituire al Comune la concessione per il banco di ambulante e, quindi, a rinunciare all’attività sulla piazza di Lucca. La rivolta di più di 120 operatori dello storico mercato di via Bacchettoni va oltre le parole. Il «no» al trasferimento in piazzale Don Baroni, praticamente unanime, è nella lunga raccolta firme che ci mostrano – su circa 120 operatori presenti soltanto 4 non l’hanno sottoscritta – ma anche nella dichiarata intenzione di restituire al mittente l’autorizzazione per il commercio negli spazi pubblici. «Siamo sintonizzati – dice un operatore –: rinunceremo alla piazza di Lucca se intendono trasferirci in via delle Tagliate, per mandarci a morte certa, commercialmente parlando». Lo dimostrano le esperienze dei mercati nelle province vicine, ci dicono. Resistono solo quelli he sono rimasti nel centro storico, come Forte dei Marmi e Firenze. «Mi piacerebbe molto anche capire come faremo quando le fiere coincideranno con il mercato, nella stessa location del piazzale Don Baroni – dice Franca Barsotti, che ha il banco dei fiori presso Porta S.Jacopo –. Dovremo rinunciare a una o più date. E chi ce li restituisce i soldi persi?». Hossain è da 5 anni un operatore ambulante.

«I CLIENTI sono per la maggior parte i residenti di città e anche i turisti. E loro – sottolinea – non verranno di certo in via delle Tagliate». «E’ un’operazione che non ci darà scampo. E qui si sta parlando di oltre 200 famiglie, che a stento – spiega Giuliano Benassi – traggono sostegno da questa attività. Senza parlare poi dei commercianti di città, scontenti anche loro». La domanda a questo punto sorge spontanea: sono mai stati consulati gli ambulanti? «Ci fu un sondaggio un paio di anni fa – dice Giocondo Casci –, ma era piuttosto generico. La destinazione nel piazzale Don Baroni non era specificata. E’ una zona che alle 11 d’estate rischia di essere troppo caldo, e d’inverno diventa una ghiacciaia, con il vento che, secondo come si alza, non ci consente neanche di montare i banchi».

I CONTI fa presto a farli Beppe Matteoni: «Si paga più di mille euro l’anno per il suolo pubblico, più la tassa per la spazzatura. Sono bei soldoni, moltiplicati per 130. Ma di noi non gli importa niente a nessuno dentro quei palazzi, questo è il punto. E l’assurdo è che in via dei Bacchettoni vogliono comunque portarci un mercato, ’di livello’, dicono. Se in via Bacchettoni non siamo a norma, un altro mercato lo sarebbe?». Anche per un giovane ottimista come Michele Bagnoli, la bocciatura è sonora. «E’ uno sbaglio colossale trasferire il mercato. Siamo quasi tutti della stessa idea, clienti e commercianti di città compresi».

L’AFFONDO ora arriva da Marco Martinelli, presidente del gruppo consiliare di Forza Italia, che proprio ieri mattina ha protocollato una richiesta urgente di convocazione della commissione economica. E sul tavolo metterà la richiesta di sospendere il trasferimento del mercato. «Tambellini sospenda la decisione sullo spostamento del mercato di Via dei Bacchettoni – è il monito di Martinelli – . Il primo cittadino tenga conto dei possibili risvolti sull’occupazione che la scelta di trasferire il mercato può comportare e delle oggettive preoccupazioni delle famiglie che vivono di questa attività e che, con il trasferimento del mercato in Piazzale Don Baroni, temono per il loro futuro».

Laura Sartini