Panino a scuola, scattato il divieto

Animata assemblea a Saltocchio. E i genitori allertano i carabinieri

Assemblea a Saltocchio

Assemblea a Saltocchio

Lucca, 13 ottobre 2015 - La dirigente del quinto istituto comprensivo, Carla Reggiannini, è passata alle vie di fatto. Ieri con una nuova circolare ha depennato il rientro pomeridiano per due classi della scuola di Saltocchio, colpevoli di aver messo in atto la protesta del «panino day». «Coerentemente con quanto previsto dalla precedente circolare – asserisce nel documento – e nell’intento di garantire più possibile il regolare svolgimento delle attività didattiche, confidando in ogni caso nel buon esito dell’intera problematica con proficui prossimi incontri trale famiglie interessate e il Comune dispongo che per martedì 13 l’orario scolastico delle classi ancora coinvolte nel ‘panino day’ sia il seguente: classe II A di Saltocchio 8.30-12.30, classe V 8.30-13».

In castigo, dietro alla lavagna. O, meglio, tutti a casa prima di pranzo gli ultimi irriducibili di una protesta che, sottolinea la dirigente, «si è parecchio ridotta» ma che comunque ieri ha interessato 10 alunni delle due classi della primaria di Saltocchio. Per la verità, forse con numeri inferiori, lo sciopero dalla mensa ieri si è fatto sentire anche alla primaria di S.Michele di Moriano. Ma nell’occhio del ciclone a questo punto è la scuola di Saltocchio su cui pende una sorta di ultimatum: «Qualora oggi per nessun alunno fosse messo in atto il panino day la mensa potrà aver luogo regolarmente, anche a fronte di alunni portati a casa per pranzo». Panino day no, pranzi a casa sì. Il braccio di ferro, che mai ha raggiunto prima tali livelli di tensione, è servito a tavola. «Personalmente non intendo fermarmi – dichiara una delle mamme che ieri sera ha preso parte all’animata assemblea a Saltocchio –. Non credo che abbiamo fatto richieste scandalose. Abbiamo chiesto di rivedere i rialzi (molti di quelli che erano esenti ora si trovano a pagare due euro mentre chi ha 24mila euro di reddito Isee deve sborsare 90 cent in più a buono pasto) e anche il menù. Gli sprechi, che sappiamo essere in quantità ingiustificabili, derivano proprio dal fatto che il menù non è in sintonia con i gusti dei bambini. Non abbiamo incontrato la benchè minima apertura, né uno straccio di risposta». I genitori ci inviano anche una presa di posizione della segreteria Pd, quando il partito era all’opposizione e l’amministrazione comunale decise per i rincari nell’anno scolastico 2010/2011.

«Si è trattata di una evidente e precisa direzione politica che nulla ha a che vedere con il miglioramento del servizio e della qualità del cibo, rimasti inalterati. La necessità del Comune di fare cassa – continuava la nota Pd – si è riversata sulle famiglie che hanno uno o più figli in età scolare, incidendo significativamente sul loro bilancio». Intanto alcuni genitori hanno avvisato i carabinieri della possibilità che la dirigente oggi possa chiudere la scuola di Saltocchio prima di pranzo e mettere fuori scuola i bambini.

Laura Sartini