«Meglio di così non poteva andare. Pronte quattro date per la nuova edizione»

Summer, gran finale dei The National. D’Alessandro stila un bilancio e rilancia: «Il Comune mi dica quanto si vuole che il Summer prosegua»

Il calore del pubblico al Summer

Il calore del pubblico al Summer

Lucca, 27 luglio 2014 - La grande accoppiata Cat Power/The National ha chiuso degnamente dal punto di vista musicale, ieri sera, il Summer Festival numero diciassette. Anche ieri, come spesso è accaduto in questo luglio dal meteo fuori controllo, dopo l’acquazzone pomeridiano il cielo si è aperto, per poi richiudersi e regalare un bis serale, proprio esattamenete al momento dell’ingresso sul palco dei The National, intorno alle 22:30, pioggia che non ha ovviamente scoraggiato i circa 3mila (meno del previsto, ma probabilmente sono mancati all’appello i fan provenienti dalla Versila, martoriata dal maltempo del pomeriggio) che si sono dati appuntamento in piazza Napoleone. Prima la bravissima Cat Power, forse una sorpresa per i meno ferrati, ma da anni una delle cantautrici americane più amate, ha catturato l’attenzione di una platea decisamente più rock, con le sue sonorità originali e la sua presenza scenica, per circa un’ora. Poi The National hanno preso possesso del palco, dimostrando di essere una delle band più solide in circolazione. Il cantante Matt Berninger e la doppia coppia di gemelli Dessner e Devendorf, ormai celebri anche come strenui sostenitori di Barack Obama, hanno dato un saggio del loro ampio repertorio rock, dai brani più «indie» e «alternative» fino alle sonorità più «mainstream», mettendo in campo un suono pulito e in gran parte anche raffinato, senza rinunciare a una base indubbiamente rock. Curiosamente, prima del concerto, Matt Berninger ha dichiarato che «gli tremavano le gambe all’idea di esibirsi sul palco dove aveva suonato, pochi giorni prima, Stevie Wonder». Intanto, a conclusione del festival, il direttore artistico Mimmo D’Alessandro traccia un primo bilancio, certamente positivo: «Il bilancio è buono — esordisce — nonostante le peripezie e le difficoltà incontrate, soprattutto le insidie del tempo atmosferico, con la quasi costante minaccia di pioggia che ci fatto sicuramente perdere gli indecisi. Le presenze totali dovrebbero aggirarsi sul numero di 55mila, con prevalenza straniera, come sempre, con biglietti venduti in 80 nazioni diverse. Meglio di così non poteva andare e sono molto soddisfatto di questo risultato». Sulla richiesta di anticipazioni sulla prossima edizione, D’Alessandro tiene la bocca chiusa: «Posso solo dire — spiega il patron — che ho già pronti quattro grandi nomi internazionali, dei quali uno è un graditissimo ritorno e parlo di contratti già chiusi. Aspetto però a rivelarli perchè voglio capire bene cosa decideranno le istituzioni per la manifestazione. Il sindaco mi ha detto che ci saremmo visti subito dopo la fine del festival e mi aspetto una svolta, una mossa forte che mi faccia capire quanto si vuole che il Summer prosegua. Dei lucchesi, invece, non posso che dire bene: davvero in tanti mi hanno fatto capire il loro appoggio e il loro apprezzamento per quello che facciamo». Nel frattempo, però, sta prendendo corpo il Winter Festival, che può già vantare i due illustri nomi di Marianne Faithfull e David Crosby: «Ho trovato nel direttore del Teatro del Giglio — conferma D’Alessandro — un ottimo interlocutore che ha dimostrato grande sensibilità, concedendoci le date che richiedevamo. Sicuramente ne arriveranno altre, ma preferisco aspettare gli sviluppi di cui ho parlato in precedenza».