Maltempo, viaggio nel dissesto. L’Anas apre il cantiere per la voragine sulla via del Brennero

Abbiamo provato a raggiungere il centro termale fra code, semafori e paure datate. Si teme che sotto l’asfalto ci sia il vuoto

Emergenza sul Brennero

Emergenza sul Brennero

Lucca, 29 luglio 2014 - Scattano i lavori dell’Anas sulla strada del Brennero. «Sono sono stati completati i rilievi tecnici — spiegano alla direzione Anas — in seguito alla frana che giovedì scorso, 24 luglio, ha danneggiato la strada statale 12 “dell’Abetone e del Brennero” causandone la chiusura provvisoria in entrambe le direzioni tra Borgo a Mozzano e Chifenti, dal chilometro 42,200 al chilometro 46,200), in provincia di Lucca. I lavori di ripristino sono stati affidati in somma urgenza ad un’impresa specializzata che è già intervenuta sul posto. Nelle prossime ore sarà avviata la ricostruzione del tratto franato e la realizzazione di una scogliera lato fiume, al fine di ripristinare la transitabi-lità». Ma come si vive questa situazione di chiusura della strada di accesso a Bagni di Lucca? Siamo andati a verificarlo direttamente. Ecco come è andato il nostro viaggio. E’ da ben prima del 1928, data di istituzione della statale del Brennero, che da Pisa arriva appunto al confine di Stato in Alto Adige, che i lucchesi hanno familiarità con una delle principali arterie che attraversa il territorio. Una strada percorsa praticamente da tutti. Una strada che è la porta verso la Garfagnana, per i lucchesi ma anche per i tanti turisti, che si trovano a costeggiare il fiume Serchio per chilometri. Per risalire verso la montagna e le sue tante località ricche di attrazione. Una strada che con il passare degli anni è divenuta sempre più difficile da percorrere, stretta com’è tra la montagna, il fiume e il continuo afflusso di macchine dirette da e per Lucca. E che sconta una manutenzione a dir poco approssimativa, come dimostrano le vicende di questi ultimi giorni. Larghi tratti di strada interessati da crepe che ricoprono il manto da tempo e che con il maltempo della scorsa settimana hanno finito per cedere tra Chifenti e Borgo a Mozzano. Un collasso assolutamente annunciato. E che, ironia della sorte, è avvenuto proprio dove era aperto un cantiere Anas. Da mesi e con tanto di semaforo per regolare il senso alternato. La scorsa settimana la natura ha fatto il suo corso, mollando una zampata che sembra essere stata inferta da King Kong e sbriciolando una decina di metri di strada, letteralmente ingollati dal Serchio, proprio nel punto dove la Lima confluisce nel principale fiume del territorio. E dove le correnti sono molto forti, al punto che si teme che l’erosione provocata dall’acqua sia ben più vasta di quella visibile a occhio nudo, con l’asfalto che pare una pellicola di carta ormai sospesa nel vuoto.  L’Anas ha annunciato interventi urgenti conferma il sindaco di Borgo a Mozzano Patrizio Andreuccetti. «Ci siamo mossi tutti insieme, compresi i parlamentari — spiega — e il risultato c’è stato. I tempi? Non li conosciamo, ma mi auguro prima possibile, almeno per chiudere la ferita aperta sulla strada e poter riaprire il tratto alla circolazione». Ma il problema della statale del Brennero è ben più complesso. Un tratto franato e ancora non riparato è presente prima ancora dell’interruzione di Chifenti, all’altezza del bivio di Corsagna. E anche qui il semaforo per la circolazione alternata è divenuto ormai un oggetto di arredamento della zona: funziona dallo scorso anno. «Il problema è complessivo — aggiunge Andreuccetti — e riguarda tutta la statale. Il ponte del Diavolo? Anche lì dovremo fare dei lavori per ripulirlo dai tronchi che si sono agganciati alle fondamenta. Poi c’è la questione della diga dell’Enel: qui dovremo mettere al tavolo tutti gli attori per capire cosa fare e se svuotarla per favorire i lavori per mettere in sicurezza la strada. Dobbiamo agire tutti insieme, a partire dai Comuni della zona». Mentre si attendono i lavori, il traffico nel frattempo è stato dirottato verso Calavorno dove si concentrano nelle ore di punta centinaia di veicoli. Dal Brennero, per ora, non si passa. I blocchi di cemento che tagliano la strada, preceduti da cartelli quasi artigianali, sono lì a ricordarlo. Una storia italiana, direbbe qualcuno.