Maltempo, sradicato l'albero piantato dal Pascoli

A Castelvecchio, addio a un simbolo. Si è abbattuto sul giardino della casa del Poeta

Il gigante a terra (Foto Borghesi)

Il gigante a terra (Foto Borghesi)

Lucca, 6 marzo 2015 - Non solo i cipressi carducciani di Bolgheri. Il vento, il terribile vento di giovedì notte ha colpito duro anche a Casa Pascoli, la casa di Castelvecchio che fu del poeta Giovanni e di sua sorella Mariù, e che oggi è uno dei più importanti musei della poesia italiani, abbattendo tra gli altri un cipresso secolare e storico. Un cipresso che fu piantato a Castelvecchio dallo stesso Pascoli. Un cipresso dunque secolare che, insieme ad un “gemello” piantato dalla sorella Mariù (abbattuto alcuni anni orsono perché seccato) rappresentava la loro presenza a Casa Pascoli. Quel cipresso fino a due giorni fa ricordava ancora tutto questo e ora non c’è più; sradicato dalla furia del vento con tutte le sue radici ed abbattendosi in pochi istanti sul bel giardino di Casa Pascoli, proprio in questi anni rimesso completamente a nuovo dalla Fondazione Pascoli. “Al di là del danno materiale, - commenta il presidente della Fondazione Alessandro Adami – qui il danno è fortemente simbolico. Quel cipresso aveva visto le cure di Pascoli, lo rappresentava e ricordava in quale modo la storia della sua presenza a Castelvecchio. Era appunto un simbolo esso stesso della presenza del poeta in questo luogo: viene ritratto con Pascoli in alcune delle foto d’epoca conservate a Castelvecchio, e faceva parte a pieno titolo, come i libri, le stanze della casa, i mobili ed i vestiti, o come la vigna esterna, del grande patrimonio pascoliano che, grazie alla sorella Mariù, è arrivato fino ad oggi praticamente intatto".

"Per fortuna nella sua caduta non ha coinvolto la casa stessa e nemmeno gli altri manufatti come il pozzo che si trova nel giardino, altrimenti il danno poteva anche essere maggiore”. Comunque sia di danni a Casa Pascoli sono stati anche altri come spiega Adami. Il vento ha messo a soqquadro molte tegole dell’intero e grande complesso degli edifici pascoliani ed ha poi sradicato altri tre cipressi che si trovavano lungo il viale in pietra di accesso. Proprio a causa della caduta delle tre piante, che sradicate alle radici hanno portato via anche una parte del muro di sostegno, il collegamento per Casa Pascoli è adesso possibile solo a piedi perché la strada è interrotta. E’ sicuramente questo il danno simbolo della devastazione che ha riguardato anche il comune di Barga dove è ancora in corso la conta dei danni, ma dove comunque il bilancio è già pesantissimo con conseguenze per gli edifici pubblici, per le strade, per tante abitazioni e beni privati e per lo stesso patrimonio ambientale. I boschi che costeggiano la strada di Pegnana, nella montagna barghigiana, ad esempio, presentano una devastazione desolante. Ancora ieri inoltre, alcune zone della montagna, ma anche della stessa Castelvecchio, non avevano energia elettrica. Per la caduta delle grosse piante nelle aree esterne infine, anche per oggi il comune ha disposto l’ordinanza di chiusura della scuola media e le scuole superiori dell’ISI di Barga, i cui edifici sono stati interessati dalla caduta delle piante stesse.