Ma quale ripresa, chiusure record

Confartigianato: «Il comparto continua a soffrire e non mostra segni di riscatto»

Artigianato (foto repertorio)

Artigianato (foto repertorio)

Lucca, 22 maggio 2015 - Invocata, annunciata, data per avviata. Eppure la ripresa nel comparto artigiano lucchese non c’è. Nell’ultimo anno, secondo il report di Confartigianato Lucca, hanno chiuso battente quasi 450 aziende, più di una per ogni giorno dell’anno. Di queste oltre 300 operavano nell’edilizia, settore che ha subito il contraccolpo più importante. I numeri mostrano i risultati di un’ecatombe consumata nell’arco del 2014 - oltretutto messo in relazione all’altro anno horribilis, il 2013 -, che ancora non si placa. Le attività che hanno raggiunto, anche a fatica, il traguardo del 31 dicembre 2014 sono state 12.149, erano 12.597 esattamente un anno prima. Ma l’analisi mostra aspetti conseguenziali ancora più dolorosi: gli addetti scendono di circa 1.300 unità.  

Quindi 1.300 persone che hanno perso il lavoro nelle attività di artigianato, nel corso dell’ultimo anno. Un bollettino di guerra, con numeri da capogiro nel settore che, come si è detto, ha fatto registrare la flessione più importante, l’edilizia, che passa da 5.762 aziende a 5.454 nel 2014, con una perdita secca del 5.3%, e un contingente di ben 800 addetti rimasti fuori dalla porta della fabbrica (meno 7.4%). C’è da mettere in evidenza come questo calo di aziende edili riguardi sia la Versilia ma anche la Piana, in misura più accentuata la prima – 8,0% e più contenuta nella seconda – 2,9%. Anche nella Mediavalle e Garfagnana, tenendo conto che le imprese presenti sono circa un decimo del totale nella provincia, si registra un calo del – 3,2%. Preoccupante anche il resoconto del comparto manifatturiero dove il numero di imprese e addetti cala di circa del 2.8 %: 2852 aziende con 8.989 addetti è il dato complessivo provinciale dato in Mediavalle e Garfagnana. 

Il campanello d’allarme è rappresentato dall’involuzione, se pur lieve, delle attività nei servizi alla persona, che finora avevano dimostrato tenuta. La crisi adesso si fa sentire anche qui, sia per ciò che riguarda il numero d’imprese, - 1,1%, che per gli addetti, - 1,8%. Le difficoltà continuano a farsi sentire, se pur in modo più attenuato, anche nel settore dei trasporti, che accusa l’aumento del costo del gasolio e la riduzione di alcune agevolazioni. Con un’aggravante generale: nel 2014 c’è stata una flessione di iscrizioni nell’associazione. Quindi, rispetto al saldo numerico tra le due annualità, le cessazioni potrebbero addirittura essere ancora di più.