Tv, letti e perfino... bisturi al miglior offerente: all’asta i vecchi arredi del Campo di Marte

In vendita centinaia di attrezzature e oggetti non più riparabili o divenuti inservibili

Un vecchio reparto dell'ospedale (foto Alcide)

Un vecchio reparto dell'ospedale (foto Alcide)

Lucca, 26 marzo 2015 - Prego, si faccia avanti il miglior offerente. Con la messa in pensione del Campo di Marte - in qualità di ospedale - l’Asl 2 si trova adesso a dover smaltire una serie di oggetti che saranno messi all’asta. Altri invece verranno donati ad associazioni no profit e altri infine finiranno in discarica. Arrivano quasi tutti dal Campo di Marte o anche da altre sedi distaccate: e si trova davvero di tutto.

Televisori, stampanti, computer a non finire, lampade usate in sala operatoria, tavoli, letti, poltrone, comodini, perfino bisturi. Ma la lista è enorme, consta di ben 32 pagine. Oggetti e attrezzature «divenuti inservibili per guasti non più riparabili o comunque non più idoneamente utilizzabili», come scrive l’Azienda sanitaria nella delibera che porta la firma del direttore generale Polimeni.

Attrezzature pagate complessivamente, al tempo, ben 8 milioni di euro (per la precisione, 8.039.630,72 euro) anche se ad oggi, secondo l’Asl 2, il loro costo è stato completamente ammortato, e dunque il loro valore sarebbe pari a zero. Ma, naturalmente, attraverso l’asta la speranza è quella di poter racimolare euro preziosi per le casse dell’Azienda.

E ora spazio alla curiosità. Sì, perché noi abbiamo spulciato e visionato quella lista dove compaiono centinaia di voci. Soltanto tra computer e stampanti messi in vendita la cifra ammonta a 75 pezzi, mentre andranno all’asta ben 121 letti e 11 televisori. Abbiamo deciso poi di prendere in considerazione tutti quegli oggetti il cui valore, al tempo dell’acquisto, superava i 10mila euro. Ebbene: spuntano fuori così un’incubatrice portatile (costò al tempo 10.901 euro), lampade scialitiche (quelle usate ad esempio nelle sale operatorie per illuminare - 15.454 euro il costo originario), microscopi (36.151 euro), respiratore automatico (25.812 euro), unità radiografica mobile con generatore RX ad alta frequenza (22mila euro), tavolo operatorio (59mila euro), ventilatore polmonare (16mila euro), congelatore rapido per plasma (15mila euro), bisturi ad ultrasuoni (33mila euro). Naturalmente sono soltanto alcuni esempi.

Nella lista compaiono anche un angiografo per 169mila euro, ventilatori per anestesia (34mila euro), fino ad arrivare, addirittura, al pezzo forte: l’acceleratore lineare che al tempo aveva un valore di 1 milione e 175mila euro e rotti. Insomma, centinaia di attrezzature che l’Asl 2 cercherà di vendere all’asta - almeno la gran parte di esse - che avverrà a più riprese. Ciò che invece non potrà esser venduto sarà donato o rottamato, dipenderà molto dalle condizioni degli oggetti. L’Azienda sanitaria cercherà possibilmente di vendere «a pacchetti»: cioè gli arredi tutti insieme, e via dicendo per il materiale informatico, quello sanitario e via di seguito.

Cristiano Consorti