Menesini, intervista esclusiva: «Basta beghe, ora serve l’unità tra enti e territorio»

Sul piatto della bilancia tutto quello fatto e quello ancora da fare nei prossimi anni. Luca Menesini sta per tagliare il traguardo del primo anno da sindaco. Ecco cosa ci ha detto in questa intervista esclusiva

Menesini

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Lucca, 19 aprile 2015 - Sindaco, lei sta per tagliare il traguardo del suo primo anno di mandato. Soddisfatto o si poteva fare di più? «Intanto abbiamo rispettato le progettualità indicate in campagna elettorale: il riassetto interno del Comune e progetti concreti come il cantoniere di paese, la facilitazione all’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani, sgravi sul recupero edilizio, sviluppo della promozione turistica per il nostro territorio, oltre al consolidamento di tutte quelle buone pratiche ed eccellenze promosse nel corso degli ultimi anni a Capannori. Non c’è solo l’ordinario da gestire, ma anche lo straordinario fatto di innovazioni e progettualità, attraverso servizi che diano risposte ai bisogni dei cittadini. Mentre un altro fronte importante è la costruzione di una rete con i Comuni della Piana su tematiche comprensoriali quali la sanità, il sociale, la polizia municipale e promozione del territorio: perché da sola un’amministrazione comunale non basta più, su certi temi serve un lavoro di squadra con gli enti vicini». Lei parla di progettualità e innovazione, ma con quali soldi? E’ tempo di vacche magre. «Il Comune di Capannori ha subìto tagli nei trasferimenti di 4 milioni di euro su 7, ma non mi sono lamentato. Si fa con le risorse che abbiamo: le risorse umane interne all’amministrazione, visto che non si può assumere, e la partecipazione a bandi nazionali ed europei per reperire finanziamenti, oltre che a bussare alla porta di mamma Fondazione Cassa di Risparmio che a tutto pensa». Sì ma le emergenze sono notevoli, a partire dalla sanità.  «E’ vero. Ma la partita della sanità a Lucca non si gioca tra il nuovo ospedale San Luca o la Valle del Serchio-Garfagnana, piuttosto nel dibattito con Pisa e Livorno e sui rapporti con Firenze. Se continueremo a guardare solo entro i nostri confini, così come avviene anche su altri temi, si consolideranno gli assi tra Firenze e Pisa e tra Firenze e Siena. Vorrei che si capisse una volta per tutte, e che il dibattito di queste elezioni regionali, anzichè sulle beghe e beghette di corrente nel Pd, si concentrasse invece sull’idea del nostro territorio e il peso che deve avere in quel contesto. Un peso politico oltre che economico-produttivo». Quindi lei sta dicendo che nessuno si sta occupando dei grandi temi comprensoriali. «Non c’è un luogo che sta facendo coordinamento. Abbiamo avuto un grande dibattito anche sterile sulla questione dell’accorpamento delle province, pero’ poi ognuno sta facendo le fusioni con gli ambiti che ritiene più appropriati: qualche categoria economica o sindacato è con Pisa, altri con Pisa e Massa insieme e altri ancora con Massa soltanto, gli Industriali con Prato e Pistoia. Ognuno magari ha una sua logica, ma c’è confusione. I nuovi assetti vedono la città metropolitana fortissima e il resto periferia. Dobbiamo controbilanciare con forza, e lo possiamo fare solo con una forte unità tra enti e territori. Siamo ancora in tempo, creando un tavolo istituzionale dove se ne discuta. Sono disponibile a farmene promotore, servono riunioni periodiche. Dopo le elezioni regionali avremo la Provincia dei sindaci, anche quello sarà un bel livello di coordinamento»  Nel frattempo si torna a parlare della certezza dei soldi per realizzare gli assi viari e del raddoppio della ferrovia Lucca-Pistoia. Sembrano solo promesse elettorali. «Sul raddoppio ferroviario sono ottimista, mentre per quanto riguarda i nuovi assi viari ci sono criticità sul progetto preliminare che è fondamentale superare. Certo che prima si era detto che il finanziamento dell’opera al Cipe ci sarebbe andato entro ottobre scorso, ora si annuncia che ci andrà entro fine aprile. Al di là dei tempi, dopo l’ok alla copertura economica inizierà la fase di analisi dei tracciati. Comunque, bene che vada, la nuova viabilità sarà pronta nel 2024 o 2025».  Torniamo a Capannori. Anche lei pare allergico alle critiche, un sindaco incline a dipingere che tutto ciò che fa il suo Comune va sempre bene. Gli errori si fanno... «Non mi ci ritrovo in questa immagine: anche in questo primo anno laddove ci sono state critiche, ho discusso con i cittadini. Quello semmai che vedo è chi fa la critica vorrebbe avere sempre ragione, ma io la ragione gliela do solo se ce l’ha».  A Salanetti un privato ha proposto la realizzazione di un impianto a biocarbone. Non ho ancora capito come la pensa il sindaco di Capannori. «Siamo un Comune rifiuti zero, e certi impianti sono compatibili se rientrano in questo contesto. Tutto sta nel vedere cosa si va a trattare in quell’impianto: a Valencia, modello a cui si ispirano i proponenti del progetto, si trattano soprattutto scarti della lavorazione di arance. Quindi il nodo è la qualità della materia che entra e quella che esce: materia organica o rifiuto? Su questo aspetto mi dicono che ci sono dei vuoti normativi, ed è il tema centrale della discussione».  Capannori è diventato modello nazionale per i rifiuti zero. Ma lo sanno che qui ci sono stangate in bolletta da migliaia di euro per tante aziende? E che molti cittadini scaricano abusivamente i rifiuti in altri territori? «Le aziende di cui lei parla saranno un dieci per cento del totale, altre non hanno avuto aumenti e altre ancora una diminuzione in bolletta. Abbiamo mutato il sistema di tassazione: c’è chi ha avuto conguagli da pagare e si risente, chi invece ha avuto conguagli di credito. Tuttavia abbiamo previsto proroghe e dilazione nei pagamenti. E’ legittimo scegliere anche la via del contenzioso legale, vedremo chi ha ragione. A fronte di questo, però, la tariffa dei rifiuti sul nostro territorio è tra le più basse in Toscana. La sensibilità dei cittadini è aumentata molto: ci sono poi degli incivili che abbandonano i rifiuti, su questo chiedo la collaborazione per scovarli, e se li troviamo non rimangono impuntiti». Ci sono pochi soldi, ma il suo Comune spende 60mila euro per il concerto gratuito del Primo maggio. Non se le sembra un controsenso? «Il concerto del Primo maggio è un’opportunità per il territorio, sono migliaia gli arrivi da tutta la Toscana e gli investimenti sulla cultura e certe manifestazioni non sono mai soldi buttati via. Forse sarebbero maggiori le polemiche se non si facesse. Alcuni concetti ormai fanno parte integrante della realtà capannorese: il concerto del Primo maggio è uno di questi». Le prossime novità che devono aspettarsi i suoi concittadini? «Informatizzazione e arrivo della banda ultralarga per far diventare Capannori una smart city, sia sulla connettività che sulla qualità dei servizi che la pubblica amministrazione promuove. Poi nuove piste ciclabili, illuminazione pubblica, valorizzazione dei centri abitati e dei borghi storici».  Intanto ci sono le Regionali. «A Capannori abbiamo l’autorevole candidatura di Lia Chiara Miccichè, fuori dagli schemi, che può rappresentare bene la nostra provincia a Firenze. Per quanto riguarda il Pd, lo ribadisco, mi sembra troppo concentrato sulle beghe di appartenenza alle correnti nel partito e poco ai temi che interessano la quotidianità dei cittadini. Dopo 8 anni si pronuncia il nome dei Ds invano facendone un caso sulla loro presenza o meno nelle liste. Non hanno capito che il mondo è cambiato. Si guarda indietro, io invece voglio guardare avanti, a una generazione che vede l’impegno politico fuori dagli schemi tradizionali».  

Remo Santini