La tassa di soggiorno resta ferma al palo: solo 166mila euro, tra «furbi» e «fantasmi»

Finora il Comune ha incassato nel corso dell’anno soltanto 208mila euro complessivi relativi ai primi sei mesi Difficile raggiungere i numeri prefissati

Banconote (Dire)

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Lucca, 13 settembre 2014 - UN PARI che assomiglia molto a una sconfitta. Sia pure edulcorato dalla promessa di un ulteriore impegno per centrare risultati più soddisfacenti. I numeri del secondo trimestre 2014, per quanto concerne gli introiti della tassa di soggiorno a Lucca, sono tutt’altro che confortanti. A fronte dell’annunciato maggior impegno, dopo l’anno di rodaggio del 2013, nei mesi che vanno da aprile a giugno di quest’anno sono infatti soltanto 166mila gli euro incassati dal Comune attraverso questo balzello. Una tassa che molti vedono come il fumo negli occhi per quanto ormai diffusa in molte località turistiche. Una cifra complessiva quasi sovrapponibile a quella dell’analogo periodo 2013, quando in cassa arrivarono 167mila euro e spiccioli.

DALL’INIZIO del 2014 siamo in totale a poco più di 208mila euro. Eppure il Comune, forte della convinzione di riuscire a recuperare almeno una parte di quanto non intercettato dai controlli, era convinto che il 2014 potesse andare decisamente meglio, al punto da indicare in 650mila euro la previsione per l’anno in corso, contro i 550mila (mai realmente incassati) del 2013. Un calcolo che rischia, ancora una volta di fare i conti con un eccesso di ottimismo, destinato a scontrarsi anche con i dati diffusi solo pochi giorni fa dall’Ufficio turistico provinciale che parlano di un meno 4,7 per cento nelle presenze del primo semestre 2014. Circa 10mila notti in meno a Lucca da parte dei turisti, italiani e stranieri, nei primi sei mesi dell’anno. La cifra incassata dalla tassa di soggiorno, alla luce di questo calo, segna quindi un lieve recupero nella capacità di intercettare il non versato, altrimenti sarebbe stata addirittura inferiore allo scorso anno.

MA NON basta. Come sottolinea l’assessore comunale al Turismo Giovanni Lemucchi, preoccupato dalla piega che stanno prendendo i dati. Dobbiamo rafforzare i controlli – spiega – soprattutto verso le strutture che non risultano censite; per ora ci siamo rivolti principalmente a verificare i pagamenti di chi comunque è censito. Dobbiamo insistere a combattere il fenomeno delle evasioni e in questo senso stiamo lavorando con la Guardia di Finanza. Chiaro che il dato sulla diminuzione delle presenze ci penalizza e ci preoccupa». Quanto alla destinazione del denaro raccolto con la tassa di soggiorno, Lemucchi rassicura. «VERRÀ impiegato per valorizzare il turismo - assicura - e renderemo pubblici gli usi di quanto raccolto. Quanto all’Osservatorio di destinazione, verrà riunito tre volte in breve tempo: crediamo sia uno strumento utile, ben oltre la tassa di soggiorno».